Fondazione di Piacenza e Vigevano
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Mercoledì 11 Febbraio 2004 - 16:30 - Auditorium della Fondazione

AGER VELEIAS

Tradizione, società e territorio sull’Appennino Piacentino
a cura di Nicola Criniti

AGER VELEIAS Su Veleia, sito archeologico atipico, in parte inesplorato, ricchissimo di reperti tra cui la celeberrima Tabula alimentaria, non tutto è stato ancora detto. E non mancano certo studiosi volenterosi e qualificati come dimostrato nell'interessante volume “Ager Veleias. Tradizione, società e territorio sull'Appennino piacentino” (La Pilotta editrice, Parma), presentato ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il libro è una raccolta di saggi di vari ricercatori, anche piacentini, coordinati da Nicola Criniti, docente all'Università di Parma ed apprezzato conoscitore di storia romana. I moderatori - oltre Criniti, Tiziana Albasi, coautrice, ricercatrice all'Università di Parma e docente in istituti piacentini ed Ersilio Fausto Fiorentini, giornalista - hanno ripercorso evoluzione degli studi (Albasi), sottolineato importanza divulgativa dello specifico approfondimento oltre semplice erudizione o filologia, compattezza e professionalità del gruppo di studio (Fiorentini).
Criniti ha, invece, brevemente delineato la nascita di Veleia, centro amministrativo e commerciale strategicamente vitale nella fiorente area padana. Nei singoli contributi del volume, poi, lucida rilettura di aspetti salienti della gloriosa epopea: Tiziana Albasi e Lauretta Magnani ripercorrono con dovizia di particolari la secolare pubblicistica; Luca Lanza analizza architettura ed urbanistica del prestigioso complesso; Ilaria Di Cocco riprende un'annosa questione, la dislocazione dei pagi veleiati; Marco Cavalieri i maggiori prodotti artigianali, bronzei soprattutto; Gianluca Mainino inquadra la Tabula nella legislazione romana; con Caterina Scopelliti storia ed onomastica della zona; quindi riedizione della Tabula con imponente apparato documentario (Criniti); infine sistematica raccolta di fonti storico-epigrafiche, 250 anni di edizioni e traduzioni della tabula e bibliografia veleiate del decennio 1990-2000 (Cecilia Barbieri ed ancora Criniti).
Come molte altre discipline anche l'archeologia ha, in generale, ricercato unità metodologica oltre accademismo filologico e neostoricismo idealistico dei decenni scorsi. La rinnovata attenzione alla cultura materiale ha poi valorizzato dimensione extra artistica di molti manufatti ed incidenza dell'approccio interdisciplinare in ossequio a certo materialismo dialettico ma anche al sociologismo strutturalistico rimarcando, così, varietà e complessità di interi cicli culturali entro significative riorganizzazioni settoriali (archeologia industriale, subacquea od urbana). Con “Ager Veleias” ottimo contributo alla ricerca scientifica, dunque, per vari motivi: importanza di un lavoro d'équipe sincronico, cioè con competenze anche complementari all'archeologia; inscindibilità del momento empirico da quello conoscitivo per garantire all'archeologia utilità didattica ed elevate finalità culturali; riconoscimento alla disciplina del carattere storico-umanistico, eredità di Illuminismo e Romanticismo; aggiornatissima summa, infine, per tutti gli appassionati.


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