Domenica 19 Febbraio 2006 - ore 21:00 - Teatro Verdi di Fiorenzuola ‘NA SPECIE DE CADAVERE LUNGHISSIMO
Teatro delle Briciole
Uno spettacolo che nasce, come scrive il regista, “dal desiderio di distillare, nell’alambicco del monologo, sostanze linguistiche dai sapori apparentemente opposti”: la prosa politica e polemica del Pasolini luterano e corsaro così come i suoi versi friulani (Scritti Corsari, Lettere luterane, La nuova forma della meglio gioventù, Abbozzo di sceneggiatura per un film su San Paolo) e gli endecasillabi inediti e sorprendenti del poemetto Il Pecora del poeta milanese Giorgio Somalvico che, in un romanesco crepitante e reinventato, costringe in metrica il delirio di Pino Pelosi, detto er rana, nella sua scorribanda notturna alla guida dell’Alfa GT, per le strade di Roma e di Ostia, dopo l’omicidio.
Il Teorema pasoliniano - genocidio culturale, imbarbarimento consumistico- si dispiega in tutta la sua lucida disperazione, delineando i connotati dell’assassino, generandone i tratti identitari, le demotivazioni profonde, “pensandolo” quell’assassino prima ancora di incontrarlo.
Una sorta di agone tragico - inteso come scontro, ma anche come agonia - tra un Padre e un Figlio, vissuto in scena da un solo corpo e da una sola voce, l’attore Fabrizio Gifuni, che de-genera, senza soluzione di continuità, da vittima a carnefice, da Dottor Jekyll a Mister Hyde, in una reazione a catena culturale e linguistica tutta da sperimentare.
“Un monologo, scrive Bertolucci, si presenta come un appuntamento: tra un attore e il suo talento, tra un regista e un attore, tra la teatralità e l’affabulazione, tra lo spettatore pellegrino e l’eremita in preghiera nella grotta.”
“Il testo più forte della stagione” (Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore)
Attore rivelazione europeo al Festival di Berlino nel 2002,
Nastro d’argento per il film “La meglio gioventù” nel 2003
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