Sabato 8 Aprile 2006 - ore 21:00 - Teatro Verdi di Fiorenzuola IL FRIGO
Teatri di vita
Eva Robin’s torna a stupire. Ironica, affascinante, cinica: così Eva si presenta nuovamente sulle scene italiane, con un monologo che sembra scritto appositamente per lei dal celebre disegnatore e drammaturgo franco-argentino Copi. Ed è un ritorno in grande stile: infatti a riportarla sul palco è proprio Andrea Adriatico, lo stesso regista che la lanciò a teatro dodici anni fa al Festival di Sant’Arcangelo con “La voce umana” di Jean Cocteau, quando i critici teatrali titolarono “è nata una stella” per l’interpretazione del ruolo che fu di Anna Magnani. Eva Robin’s svela, sullo sfondo pop iperrealistico di una tragi-commedia surreale, il suo straordinario talento d’attrice affrontando sola in scena una miriade di personaggi diversi in un meccanismo di veloci trasformismi e moltiplicazioni di identità in cui veste via via i panni di una psicanalista svitata, di una madre crudele, di una serva irriverente, di un editore megalomane, oltre a quelli del protagonista l’ex-indossatrice alle prese con il più comune degli elettrodomestici. Una girandola caleidoscopica con un sapore amaro tutto contemporaneo secondo lo stile di una delle penne più irriverenti della drammaturgia mondiale del secondo ‘900.
“Il tono, i temi sono quelli consueti (di Copi), la bruciante, sgangherata parodia delle abitudini di una signora borghese, oggetto insieme di satira impietosa e di sottile identificazione…ma la vera idea è stata quella di affidare il ruolo principale a un simbolo dell’ambiguità anagrafica come Eva Robin’s, il più celebre e conturbante transessuale italiano, che sembrava incarnare naturalmente gli infiniti trasformismi così ossessivamente cari all’autore”. (Renato Palazzi- Il Sole 24 Ore)
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