Venerdì 11 Aprile 2014 - 11 aprile - 30 maggio 2014 - Sala espositiva di Palazzo Rota Pisaroni - Via S. Eufemia, 13 - Piacenza Quadri di una Collezione
Dall’11 aprile al 30 maggio 2014 in mostra una selezione di opere di proprietà della Fondazione
Da Cassinari a Morlotti, i Quadri di una Collezione della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Bellandi Bergolli Cassinari Chighine Francese Morlotti Mosconi
Apertura: Da lunedì a sabato, ore 9.30 - 12.30 | 15,00 - 18,00
Domenica su prenotazione, sabato e domenica accesso disabili su prenotazione
Ingresso gratuito
Curatori della mostra:
Eugenio Gazzola
Coordinamento organizzativo:
Tiziana Libè
Allestimento:
Pentagono Allestimenti Musei
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Nella Sala espositiva di Palazzo Rota Pisaroni la Fondazione di Piacenza e Vigevano inaugura venerdì 11 Aprile Quadri di una Collezione. Fino al 30 maggio viene esposta al pubblico una selezione di opere facente parte della collezione d’arte di proprietà dell’ente. Sette i pittori protagonisti di questa mostra: Giorgio Bellandi, Rinaldo Bergolli, Bruno Cassinari, Alfredo Chighine, Franco Francese, Ennio Morlotti e Ludovico Mosconi.
La mostra racconta il fermento che accompagna la rinascita culturale dell’Italia negli anni successivi al dopoguerra, in un periodo compreso tra il 1945 e l’aprossimarsi degli anni Sessanta. Fermento che al visitatore giunge attraverso i richiami alle contemporanee esperienze in campo musicale, letterario, architettonico e teatrale.
Si schiude una visuale su un gruppo coerente di opere la cui origine ideale e intima qualità sono inscritte nel periodo più fragile dell’arte italiana, quando indirizzi formali e politici diversi si offrirono alla luce così velocemente da risultare, nel tempo, indistinti. Una costellazione di correnti, di gruppi e di sigle nascono, si intrecciano, si distinguono e si fondono: astrattismo, nuovo realismo, l’espressionismo leggero di «Corrente» e poi l’intricata foresta dell’Informale italiano, nella quale confluiranno i manifesti teorici precedenti, divenuti improvvisamente vecchi già a metà degli anni Cinquanta. La svolta dell’arte è nelle forme e nei contenuti, coincide con il tempo della ricostruzione civile e morale dell’Italia e del primo sviluppo economico dopo la guerra. La nazione è nuovamente industrializzata e compresa in un disegno mondiale favorevole allo scambio, mentre le tendenze dell’arte nascono e scompaiono a seconda delle evenienze politiche e delle occasioni rappresentate dal ritorno alle grandi mostre, dai nuovi manifesti ispirati alla modernità tecnologica; dal confronto con le avanguardie mondiali che ora si affermano a New York e non più a Parigi.
Autori e opere sono accomunati anche da una netta appartenenza di origine all’area milanese e lombarda. Sono espressione di una linea dell’arte (e della letteratura) che ha radici addirittura negli anni di Caravaggio, ma che ora, nell’Italia liberata e infine moderna, si rinnova rovesciando il paradigma naturalista - di arte della realtà, che l’aveva distinta e consolidata per secoli - in visione razionalista e progettuale: è la mentalità politecnica lombarda che sa esprimersi mescolando i linguaggi cosiddetti alti e bassi della cultura.
Quadri di una collezione allude a una collezione interrotta e quindi ancora da ragionare, di cui il gruppo di opere che presentiamo doveva costituire le prime pagine e che può continuare in più direzioni.
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