Domenica 6 Settembre 2015 - ore 17:30 - LUNGOPO - Argine all'altezza della Canottieri Vittorino Vite al confine: cittadini e soldati tra Reno e Danubio
Il Po ricorda | Storie oltre il confine
A fine estate torna la seconda tranche di appuntamenti della rassegna IL PO RICORDA, che tuttavia ricorderà le vacanze, dal momento che ci porterà in luoghi esotici e inconsueti!
Con il secondo appuntamento si sbarca sulle rive di Reno e Danubio, due fiumi che furono i confini nord-orientali dell’impero romano, teatri di innumerevoli scontri ma anche sedi privilegiate per la nascita di moltissimi insediamenti, che da accampamenti diventarono vere e proprie città (molte delle quali ancora oggi esistenti, come Bonn, Vienna, Budapest). Per i soldati che arrivavano dalle assolate terre della nostra penisola era difficile abituarsi a vivere in quelle zone fredde, umide, costellate di foreste intricate, paludi e… nemici agguerriti! Nelle fonti storiche persone e luoghi sono descritti come enormi, giganteschi: i Romani non credevano ai loro occhi quando, in inverno, vedevano ghiacciare completamente il Reno e il Danubio, due fiumi così larghi e possenti potevano essere calpestati come solide rocce.
Nonostante tutto però, c’era spazio anche per la vita privata: a lungo andare i soldati si innamoravano, si sposavano e avevano figli con le donne del luogo, portando là abitudini e stili di vita che divennero delle vere e proprie mode. Grazie ai rievocatori della VIIII LEGIO scopriremo in cosa consisteva l’equipaggiamento del legionario, che ogni giorno si allenava per essere in grado non solo di combattere ma di affrontare quotidianamente almeno 30 km di marcia, con circa 30 kg di peso tra armatura ed equipaggiamento e una volta giunto a destinazione costruire l’accampamento per la notte.
Ai confini dell’impero cosa e come si mangiava? Quando i soldati erano in missione dovevano viaggiare leggeri e con cibi a lunga conservazione, mentre presso i castra c’era maggiore varietà: tuttavia la caratteristica fondamentale del rancio del soldato è la frugalità. Chi vorrà immedesimarsi e provare cosa significa trascorrere una “vita al confine” potrà assaggiare la posca, un miscuglio di acqua e vino acidulo molto rinfrescante o il laridum, la famosa carne secca! Non mancheranno naturalmente pietanze più raffinate, che venivano gustate ad esempio dagli ufficiali, come formaggi, frutta, mulsum (vino aromatizzato).
Grazie agli immancabili laboratori per bambini e adulti sarà possibile realizzare, in tessuto, la riproduzione di una lorica segmentata, la corazza che nell'immaginario collettivo viene più facilmente associata al legionario romano. Ogni partecipante potrà poi decorare la riproduzione di uno scudo da legionario appositamente realizzato, da portare a casa insieme alla lorica come ricordo della giornata.
In concomitanza con questo appuntamento de IL PO RICORDA avverrà la firma del PROTOCOLLO D’INTESA PER LA VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL TERRITORIO FLUVIALE DEL PO NEL PIACENTINO, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti delle realtà coinvolte.
Questo appuntamento fa parte della rassegna DisSapore, Delizie e veleni del cibo nella storia.
L’argomento specifico de IL PO RICORDA di quest’anno (in collaborazione con il Comune di Piacenza, con il patrocinio del Francigena Festival e con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Consorzio di Bonifica di Piacenza) vuole ripensare la nostra identità fluviale tramite il confronto con altre civiltà, oltre il confine del tempo e dello spazio, per condividere gli spazi pubblici di Piacenza in modo innovativo e inclusivo.
L'evento è a ingresso libero e aperto a tutti gli interessati!
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