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Mercoledì 10 Febbraio 2016 - ore 21:00 - Teatro Municipale di Piacenza

UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE

Stagione di Prosa “Tre per Te”

UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo presenta
Rocco Papaleo
UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE

di Rocco Papaleo e Valter Lupo
Francesco Accardo chitarra
Jerry Accardo percussioni
Guerino Rondolone contrabbasso
Arturo Valiante pianoforte
luci Luigi Marra - costumi Eleonora Rella
regia Valter Lupo

Rocco Papaleo al Teatro Municipale di Piacenza: uno degli appuntamenti più attesi della stagione, per il quale si annuncia ancora una volta un tutto esaurito.
“Una piccola impresa meridionale” è lo spettacolo in programma mercoledì 10 febbraio alle ore 21 nel cartellone Altri Percosi della Stagione “Tre per Te” organizzata da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Scritto da Rocco Papaleo e Valter Lupo, che firma la regia, vede in scena anche i musicisti Francesco Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Guerino Rondolone (contrabbasso), Arturo Valiante (pianoforte). Le luci sono di Luigi Marra, i costumi di Eleonora Rella. Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro.
Un’esperienza di teatro canzone che dura da sei anni, uno spettacolo diverso ogni sera, con più di 450 repliche alle spalle.
«Un diario da sfogliare a caso - spiega Rocco Papaleo - che raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre».

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