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Martedì 1 Marzo 2016 - ore 10:00 - Teatro Comunale Filodrammatici

IL CAVALIERE INESISTENTE

36° Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco”

IL CAVALIERE INESISTENTE Teatro Gioco Vita
IL CAVALIERE INESISTENTE

di Italo Calvino
con Valeria Barreca, Tiziano Ferrari - voce registrata Mariangela Granelli
drammaturgia Cristina Grazioli, Fabrizio Montecchi
regia e scene Fabrizio Montecchi
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche Alessandro Nidi
costumi Tania Fedeli
luci Davide Rigodanza

Per la stagione teatrale 2015/2016 è l’ultima occasione di vedere a Piacenza “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino, l’ultima produzione di Teatro Gioco Vita che ha debuttato nell’ottobre scorso in occasione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”. Lo spettacolo, con la regia e le scene di Fabrizio Montecchi, è in programma al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza martedì 1 marzo alle ore 10, nell’ambito della XXXVI Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, con la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Il cavaliere inesistente” è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 1° grado e delle superiori. La drammaturgia è di Cristina Grazioli e Fabrizio Montecchi, i disegni e le sagome sono di Nicoletta Garioni, le musiche di Alessandro Nidi, i costumi di Tania Fedeli. In scena Valeria Barreca e Tiziano Ferrari. Lo spettacolo è coprodotto da Teatro Gioco Vita con il Festival “L’altra scena” e EPCC - Théâtre de Bourg-en-Bresse, scène conventionnée, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Ne “Il cavaliere inesistente” l’epoca di Carlo Magno e dei Paladini e la giostra di avventure, inseguimenti e battaglie, sono un pretesto per parlarci di noi e del nostro difficile rapporto con la realtà. Calvino affronta, con grande profondità e ricchezza di sfumature, e allo stesso tempo con leggerezza e ironia, il tema dell’identità nell’uomo contemporaneo. Un’identità che appare scissa, o addirittura in alcuni casi inesistente, e propone diversi modi di “essere”, di “stare” al mondo come individui.
Questi temi sono subito evidenti nella figura di Agilulfo, il cavaliere che sotto le placche della propria armatura semplicemente non esiste, nonostante sia convinto del contrario, e nel personaggio di Gurdulù che, pur essendo di carne, ignora del tutto la propria esistenza e si tramuta negli oggetti, negli animali e negli uomini che incontra.
Tra questi due estremi stanno tutti quelli che lottano continuamente in bilico tra una condizione d’esistenza e d’inesistenza. Rambaldo, giovane combattente che vuole vendicare la morte del padre e “cerca le prove d’esserci” nell’azione. Torrismondo, l’altro giovane guerriero, che ricerca l’esserci “in qualcos’altro che se stesso, da quel che c’era prima di lui, il tutto da cui s’è staccato”. Bradamante, donna guerriera, innamorata di Agilulfo, ma anche narratrice occulta della storia nelle vesti di Suor Teodora, che ricerca le prove della sua esistenza nell’amore e nella guerra.
Nel linguaggio scenico di Teatro Gioco Vita la presenza immateriale e incorporea dell’ombra si fonde con la presenza materiale e corporea dell’attore. Queste due qualità di presenza scenica, nelle loro tante possibilità combinatorie, si prestano a tradurre i diversi piani dell’ “essere” presenti in questo classico della letteratura del Novecento.
“Il cavaliere inesistente”, oltre che a tutto il pubblico nel cartellone del Festival “L’altra scena”, è già stato presentato con successo per le scuole nella rassegna “Salt’in Banco” alla fine dello scorso mese di ottobre e successivamente in gennaio e febbraio, allo scopo di soddisfare le numerose richieste di adesione.
Collateralmente alla visione dello spettacolo, Teatro Gioco Vita ha proposto alle classi interessate il progetto formativo “C’è un cavaliere in scena”, che ha visto impegnato il regista Fabrizio Montecchi in una serie di incontri con gli studenti dedicati all’analisi delle scelte drammaturgiche, registiche e sceniche in rapporto alla scrittura di Calvino.

pubblico: per tutti, da 10 anni
teatro d’ombre e teatro d’attore

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