Sabato 14 Maggio 2005 - Libertā
La rassegna 2mille1
Dai burattini un invito agli adulti a non uniformarsi ai modelli Usa
La vivacitā e l'insopprimibile voglia di giocare, saltare e cantare che accompagna i bambini č un tratto distintivo della condizione infantile, non una patologia da debellare. Lo hanno dimostrato Flavia Pozzi, Teresa Moschin e Lorena Badenchini, trio di simpaticissime burattinaie che ieri pomeriggio, a dispetto della pioggia insistente, hanno portato in scena allo Spazio 2mille1, allestito sotto i portici di Palazzo Gotico, lo spettacolo Felicino e la pillola dell'obbedienza. Ideato da Cino Bocchi, il divertente, ed al contempo ricco di spunti di riflessione, testo teatrale narra le vicende del folletto Felicino, ineguagliabile beniamino dei piccoli allevi di una scuola di cui si tace il nome, ma che, a ben considerare le noiosissime lezioni della terribile maestra Severoni, deve avere sicuramente tanti precedenti illustri. Irritati dall'indifferenza degli studenti, preside e docente, dopo aver interpellato il "Dottor Cerebroni" quotato psichiatra "con tanto di duplice laurea" decidono di somministrare loro la famosa pillola dell'obbedienza, avendo diagnosticato nei piccoli la pericolosissima ADHD, ovvero la sindrome da deficit d'attenzione ed iperattivitā. Diagnosi ancora priva di fondamenti scientifici, ma che spesso determina la diffusa tendenza a somministrare a giovanissimi pazienti psicofarmaci dai pesanti effetti collaterali. Attraverso dialoghi coinvolgenti ed intelligenti, che non hanno certo mancato di divertire ed entusiasmare una fitta schiera di piccoli spettatori, e avvalendosi delle musiche dal vivo eseguite da Mario Troletti, Vittorio Solinas e Alberto Molinaroli, lo spettacolo, ospitato nel contesto della rassegna dedicata alla cultura delle differenze, ha al contempo inteso invitare genitori ed adulti a riflettere sulla deleteria tendenza all'uniformarci ai modelli Usa, che, con apparente leggerezza, finiscono poi per creare veri e propri fenomeni di costume.
a.gre.