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Martedì 24 Maggio 2005 - Libertà

"Fatica e divertimento: i nostri assi"

Municipale - Parlano i cantanti di Cavalleria e Pagliacci che stasera tornano in scena per gli abbonati. Da Cura alla Fiorillo: "Prova ardua, ma ora siamo felici"

Festosa accoglienza dunque al Municipale per "Cavalleria rusticana" di Mascagni e "Pagliacci" di Leoncavallo, appuntamento della stagione lirica curato dalla Fondazione Toscanini. Lo spettacolo fuori abbonamento ha consentito la partecipazione del pubblico venuto da Brescia, Varese, Voghera: tanti filolirici affezionati frequentatori del Municipale. Applausi a scena aperta all'orchestra, ai solisti e al coro e molte chiamate alla fine hanno confermato il successo dello spettacolo che stasera alle 20.30 propone la replica per il turno A di abbonamento.
Cavalleria e Pagliacci hanno goduto da sempre il favore del pubblico per l'originalità delle soluzioni musicali a rendere i due fattacci di cronaca sempre attuali. Di questa accoglienza così calorosa hanno beneficiato gli artisti in scena. Lo stesso direttore d'orchestra Julian Kovatchev è rimasto sorpreso dal "calore incredibile e dall'entusiasmo" del pubblico "che trasmette energia". Alla fine della prova Elisabetta Fiorillo, ancora nel severo costume di Santuzza, è visibilmente affaticata. "Sono distrutta - dice - ma felicissima di questo ritorno ad un personaggio che amo. E' una parte vocalmente impegnativa che non mi capita di frequentare spesso, ma che ogni volta mi prende totalmente e con un pubblico così si è trascinati a dare tutto il possibile". Anche Renzo Zulian è visibilmente emozionato. "Non mi aspettavo tanta partecipazione così generosa d'applausi, anche a scena aperta. Confesso la mia trepidazione prima d'entrare in scena, ma poi ho sentito il pubblico ed è stato bellissimo. Spero sia così anche per le altre recite e di tornare ancora in questo bel teatro". Tiziana Carraroè Lola: "Abbiamo fatto un buon lavoro in poco tempo di prove - dice - grazie alla collaborazione di tutti. Gli applausi fanno piacere, sono la conferma di un gradimento che fa bene a noi in palcoscenico". "La recita è finita", conclude Canio e mentre il sipario si chiude gli applausi superano anche le ultime note. Festeggiatissimi i protagonisti, Josè Cura, un Canio giovanile, esuberante, potente. Scambia con Alberto Mastromarino, che è Tonio, compagno d'avventura, affettuose manate sulle spalle. "Ci siamo divertiti - dice - Quante volte l'abbiamo recitata insieme (l'ultima di recente a Berlino), e se ci divertiamo noi, si diverte anche il pubblico, lo si sente". Alberto Mastromarino è il solo impegnato in entrambe le opere. Il trucco sfatto, "è una gran bella fatica - dice - compensata dal favore caloroso del pubblico". Claudia Toti Lombardozzi è nel ruolo di Nedda e dice: "E' impegnativo al massimo e anche ingrato, con una tessitura difficile, senza mai la possibilità di prendere fiato, tutto concentrato in un continuo crescendo drammatico. Il personaggio è complesso, più lo si fa, più lo si approfondisce. Questa sottoveste nera conferisce un tocco di ambiguità ad una donna fragile, combattuta, bisognosa d'amore, incompresa. Ho sentito la partecipazione del pubblico, emozionante, incoraggiante". Beppe De Tomasi, regista dell'operazione, si complimenta con tutti. "Mi pare che il pubblico abbia ben accolto le "sorprese" - dice - anche la trasposizione temporale. Gli applausi ci fanno ben sperare per il proseguo del lavoro. Una bella serata che premia tutti".

Gian Carlo Andreoli

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