Mercoledì 25 Maggio 2005 - Libertà
Con Capponi sette giorni per determinare il destino
L'autore noir presentato in Fondazione
Sono davvero tante le cose che si possono fare in una settimana: considerazione piuttosto banale, certo… ma sicuro di tutt'altro sapore per chi, come Alan J. Scott (il protagonista dell'ultimo libro di Luciano Capponi), ha a disposizione il solo tempo di quella stessa settimana per determinare il proprio imminente destino di vita o di morte. La storia è quella di "Sette per sette", thriller dell'autore romano, ieri sera ospite della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ove si è tenuto un incontro letterario piacevolmente informale, persino confidenziale. Ad introdurre lo scrittore sono stati gli interventi dell'avvocato Rosarita Mannina, dell'assessore alla cultura del Comune di Piacenza Alberto Squeri e del giornalista di Libertà Giorgio Lambri. Folto il pubblico. L'autore, probabilmente ignoto ai più, esordisce nell'ambito della letteratura proprio con questo romanzo; gli addetti al settore spettacolo tuttavia già lo conoscevano per le sue regie teatrali e televisive. Oltre che per una marca distintiva del suo lavoro: la sferzante ironia. Del resto che Capponi sia persona simpatica (e verrebbe da azzardare, appoggiando la Mannina, interessante) lo si è colto chiaramente nel corso della serata di ieri. Affabilità, disposizione alla risata, risposte spesso spiazzanti hanno infatti caratterizzato l'incontro alla Fondazione: ne è derivato il costituirsi di un ritratto autoriale davvero singolare e curioso, così come del resto, e fanno fede le testimonianze autorevoli di Squeri e dell'acuto Lambri, promette di essere anche il libro. A partire dalla storia certo, visto che "Sette per sette" è un thriller. Più precisamente, il romanzo narra la storia di un uomo comune che all'improvviso si ritrova sostanzialmente per caso all'interno di un castello popolato di assurdi e grotteschi personaggi. Nell'arco di poco più di trecento pagine di narrazione, Capponi gestisce con evidente trasporto narrativo e visibile divertimento compositivo gli incontri tra Alan (come si diceva, protagonista del racconto) e gli abitanti del maniero, immergendo i personaggi del suo scritto e lo stesso lettore in una sorta di gioco di ruolo dai risvolti perversi e allegorici. Chi è il castellano? Chi i suoi ospiti? Numerose domande affollano la mente di Alan, fino all'ultimo capitolo in cui egli si dovrà misurare con un ulteriore interlocutore: niente di meno che Dio. E ormai sarà il settimo giorno, prossimo il momento della scelta: vivo o morto? Un'ultima conclusiva nota va dedicata alla casa editrice del libro di Capponi: la neonata Domenico Giannini Editore. Il debutto editoriale della stessa è affidato proprio a "Sette per sette" e l'iniziativa tradisce una chiara strategia commerciale: ad essere proposti sono scritti programmaticamente innovativi e di qualità; rigettati i facili guadagni della letteratura massificata.