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Domenica 29 Maggio 2005 - Libertà

Con il Fai alla scoperta del Castello di Magnano

Visite al giardino di nuovo impianto

Un giardino come hortus conclusus medievale, evocativo di quel periodo, il XIII° secolo, nel quale vide la luce una delle architetture fortificate più interessanti della nostra provincia. L'area verde che circonda il Castello di Magnano, frazione di Carpaneto, è meta oggi, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, delle visite guidate gratuite organizzate dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dal Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano). La finalità è quella di porre l'attenzione sulla bellezza degli elementi naturali, per far crescere la consapevolezza e la sensibilità verso la loro conservazione. Un appuntamento ormai abituale, ogni primavera, che questa volta introdurrà in un giardino di nuovo impianto, in dialogo però con le preesistenze. Come si presenta oggi l'area circostante il castello è frutto dell'intervento dell'attuale proprietario, paesaggista di professione, che ha progettato un giardino "evocativo", non potendo disporre di cartografia o di documenti d'archivio che ne comprovassero l'aspetto originario. Lo spazio cinto da mura merlate ha suggerito il tema del "giardino segreto", declinato nell'accezione di "giardino del piacere" o "delle delizie" della civiltà cortese tardo medievale, piuttosto che di "giardino dei semplici" coltivato ad orto e a piante officinali. Tra gli antichi "abitanti" che il nuovo impianto ha voluto evidenziare spiccano tre olivi quasi centenari, ma anche un kako cresciuto all'ombra del belvedere. Regolare la trama dei percorsi, lungo il terreno modellato dolcemente al fine di controllare lo smaltimento delle acque e di creare prospettive privilegiate. Le piante da fiore sono raccolte all'interno di un ulteriore "recinto", contornato da cordoli in arenaria, mentre alle erbe officinali ed aromatiche è riservata l'aiuola più esposta al sole. Al centro, un prato "fiorito ed odoroso", dove occhieggiano la pratolina, la malva, la salvia dei prati, la menta e la santoreggia. Fuori dalle mure, il viridarium di piante sempreverdi, nel quale spiccano le folte siepi di bosso ultrasecolari. Il viale d'accesso dà il benvenuto ai visitatori con esemplari di ciliegio, tra cui due "Selvaticona di Magnano, cultivar di antica data". Infine, il pomarium ad ovest accoglie le piante da frutto, tra le quali un vecchio pero. La ristrutturazione ha riguardato anche la zona abitativa della Rocca (non compresa nella visita del Fai), che domina il paesaggio collinare della Valchero. Le prime notizie del maniero risalgono al 1288, con la citazione di un parziale passaggio di proprietà dai Volta Landi ai Mancassola. Altre famiglie che legarono le loro sorti a quelle del castello furono gli Scotti di San Giorgio e di Castelbosco e i Marazzani Casali.

a. ans.

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