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Giovedì 13 Ottobre 2005 - Libertà

Il ruolo dei giochi nella crescita

Non sempre i giochi rilassano o semplicemente divertono, anzi spesso impegnano severamente il cervello in difficili esercitazioni. E ieri, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nella conferenza inaugurale de I mercoledì della scienza edizione 2005-'06, nell'ambito del primo ciclo dedicato come al solito a “La matematica e la vita quotidiana” Roberto Lucchetti, docente al Politecnico di Milano, con “Giochi per pensare, giochi per agire” ha sottolineato l'importanza della teoria dei giochi nella formazione culturale dell'uomo moderno.
Tesi ribadita anche dalla psicologia che sta sistematicamente approfondendo i meccanismi di tale aspetto della conoscenza e dell'agire umano. Per Lucchetti la teoria dei giochi deve essere estesa alla dimensione quotidiana della nostra vita per affrontare con metodo e raziocinio problemi altrimenti banali, monotoni od addirittura irrisolvibili come sostenuto nella breve chiacchierata.
Quale è in generale l'importanza della teoria dei giochi?
«La teoria dei giochi è una disciplina estremamente importante perché il gioco rappresenta la situazione in cui ci sono almeno due individui che interagiscono e prendono delle decisioni che avranno conseguenze non solo sul proprio risultato ma anche su quello dell'altro. Quindi il gioco è un modello semplice e potente di infinite situazioni sociali, dall'economia alla finanza alla politica».
E la teoria dei giochi nella formazione dell'individuo?
«La teoria dei giochi presuppone che gli individui si comportino razionalmente. Naturalmente questa è un'approssimazione perché tutti noi sappiamo che talvolta ci comportiamo in modo irrazionale. Tuttavia studiare la teoria dei giochi ed impararne le tematiche insegna a crescere, a connessioni con discipline come filosofia e psicologia. E' un arricchimento per tutti e non solo per gli esperti».
La teoria dei giochi condiziona, quindi, la nostra vita …..
«Oggi infatti illustro alcuni casi paradossali che si incontrano immediatamente studiando la teoria dei giochi. Ci sono cose che diamo per scontate perché crediamo di decidere da soli e non ci rendiamo conto che ci sono anche altri decisori. Ebbene queste cose cambiano completamente scenario se introduciamo altri decisori, cose che sembravano ovvie diventano sbagliate».
Prossimo appuntamento il 19 ottobre alle 17.30, con “Matematica e medicina: esiste un'equazione per il corpo umano?”, relatore Marco Franciosi, Università di Pisa.

Fabio Bianchi

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