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Domenica 9 Ottobre 2005 - Libertà

Valtidone festival

Grande successo ieri sera per il concerto allo Spazio Rotative di via Benedettine
Beethoven e Rachmaninov d'incanto
L'Orchestra di Tonini in volo con l'eccellente Levi Minzi

Piacenza - Successo e tutto esaurito, ieri sera allo Spazio Rotative di via Benedettine, per il concerto proposto dal cartellone del Valtidone Festival 2005. Di scena, nel ruolo di solista, l'apprezzato pianista Carlo Levi Minzi accompagnato dall'Orchestra dell'accademia europea 2001 diretta dal maestro Adalberto Tonini. In programma, due pagine famose e al tempo stesso molto impegnative: il Terzo concerto di Ludwig van Beethoven (1770-1827) ed il Secondo concerto di Sergej Rachmaninov (1873-1943), entrambi per pianoforte e orchestra.
A differenza dei suoi predecessori, Haydn e Mozart, Beethoven amplia le dimensioni dei singoli tempi delle sue composizioni per orchestra, in particolar modo per quando riguarda le sue sinfonie ma anche nella forma “concerto”, al fine di dispiegare meglio i contrasti fra i vari elementi. Questo accade nello sviluppo dei tempi, composti in forma-sonata, pur senza mantenere mai una posizione rigida, ma anzi applicando quel principio della variazione che si percepisce, in particolar modo, nei movimenti centrali (Largo). Il geniale Ludwig amplia vigorosamente la musica: lo si è percepito proprio ieri sera, nel concerto proposto allo Spazio Rotative di Libertà (il n. 3 in do minore op. 37), grazie alla puntuale e personale interpretazione del pianista Levi Minzi, accompagnato, con cognizione di causa, dai giovani strumentisti dell'Orchestra sinfonica accademia europea 2001 diretti dalla precisa bacchetta di Tonini. L'esecuzione è stata accompagnata da sentimento e rigore. Non a caso, Beethoven fu il primo artista - e forse, come sostenne Leonard Bernstein, «il genio assoluto che sovrasta tutti gli altri» - a esprimere attraverso le opere i suoi ideali, le lotte e le sconfitte della propria esistenza, con il supporto della sua marmorea personalità compositiva. E anche nel terzo concerto la pensosità beethoveniana severa cede il passo a un'improvvisa leggerezza (Rondò), senza perdere il filo logico del discorso, conducendo alfine attraverso un mistero fitto che sfocia in una rivelazione. Il maestro Tonini e i suoi valorosi giovani, in sintonia con l'eccellente solista, hanno risposto alle richieste esecutive della partitura con una lettura nitida, composta, misuratamente solenne. E, per questo, applauditissima. Quindi il viaggio sonoro proposto dagli interpreti ha compiuto un salto nell'universo di Rachmaninov (Concerto n. 2 in do minore op. 18), caratterizzato da complessità lievemente contemplativa, ben più approfondita rispetto a molti contemporanei del compositore. Il secondo concerto per pianoforte e orchestra si è snodato lungo un vertiginoso virtuosismo, proprio quello con cui l'autore sbalordì il pubblico americano ai primi del Novecento. Eppure, come è ben stato sottolineato ieri sera dall'enfasi degli esecutori, in Rachmaninov rivive l'eco della stagione romantica, che discende direttamente da un precedente rituale melodismo pianistico. Levi Minzi e Tonini, seguiti dall'Orchestra dell'accademia europea 2001, hanno gareggiato nell'esaltare la varietà di colori, senza retorica, accentuando le luminosità timbriche e concedendo agli spettatori una chiusa finale di grande suggestione. Soprattutto, come in Beethoven, hanno saputo penetrare nell'animo rachmaninoviano, incline a un'elegia magniloquente, melodiosa ma sempre sull'orlo della tracimazione sentimentale. Infine, se la bravura del pianista Carlo Levi Minzi era ormai ben nota, un plauso particolarmente meritato è andato ai giovani orchestrali. Evocativi e dolci gli impasti dei legni, ben definito l'arduo percorso degli archi, che sotto la guida di Tonini non hanno mai sorvolato superficialmente sul fraseggio bensì donato un suono pastoso e morbido, che a tratti ha saputo raggiungere quelle alte vette di insinuanze nell'anima. Quelle emozioni che, da sempre, la musica del grande Rachmaninov sa istigare, oltrepassando la tecnica e l'arditezza armonico-contrappuntistica. Una serata di palpabile suggestione, salutata da lunghe e ripetute ovazioni e da ulteriori richiami degli esecutori sul finale, svoltasi nel bello Spazio Rotative di via Benedettine (che pur nella sua modernità trasuda della storia del quotidiano Libertà e, indirettamente, anche degli ultimi 122 anni della città di Piacenza), che è andata ad aggiungersi al ricco cartellone del Valtidone Festival 2005, confermando la manifestazione diretta da Livio Bollani come una delle prime per importanza culturale e meritata notorietà internazionale. Il concerto verrà trasmesso su Telelibertà questa sera alle 21 e in replica domani.

Eleonora Bagarotti

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