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Domenica 6 Novembre 2005 - Libertà

Fiorenzuola, segnali di grande teatro

Stagione di prosa - Illustrato dalla direttrice Pedrazzini il cartellone, apertura venerdì e sabato con i Marcido protagonisti di emozioni
A marzo finalmente riapre il "Verdi", verso una Fondazione?

Fiorenzuola - C'erano una volta due donne coraggiose. E ci sono ancora. La bella fiaba del Teatro Verdi di Fiorenzuola quest'anno chiude, per continuar di metafora, il suo primo capitolo, si potrebbe dire "l'introduzione". A raccontarla, nei due anni passati, sono state proprio quelle due donne coraggiose che un bel giorno decisero di comune accordo di lanciare una nuova sfida in un sonnecchioso orizzonte culturale: quella di far crescere, attraverso un cartellone di rappresentazioni, eventi e approfondimenti critici, una domanda di teatro (e di cultura) en attendant la riapertura del Teatro Verdi chiuso da 40 anni.
Ebbene, ora quel capitolo si chiude e se ne apre un altro, certamente ancor più esaltante. Il momento del ritorno alla città del "Verdi" è infatti arrivato. Dopo anni di restauri. L'evento è previsto per venerdì 17 marzo. E a raccontarlo saranno ancora loro due: Laura Torricella, assessore alla cultura del Comune, e Paola Pedrazzini, direttrice artistica della stagione.
Giustificata dunque la loro soddisfazione alla presentazione del cartellone, ieri in Comune, quando con il sindaco Flavio Antelmi, l'assessore alla cultura della Provincia Mario Magnelli e l'assessore alla cultura del Comune di Carpaneto Stefania De Micheli, sono state tracciate le linee di programmazione della prossima stagione teatrale ricca di nomi di prestigio del teatro italiano, di stimoli, di appuntamenti curiosi, di approfondimenti critici, di iniziative collaterali che mescolano la cultura e la promozione turistica dell'intera vallata (a fianco il cartellone completo).
«Per quanto mi riguarda - dice la Torricella - due anni fa ho aperto con queste idee e ora sono contenta di essere qui a chiudere il mio mandato avendo mantenuto fede a quella idea iniziale, trovandomi al fianco però ancora enti come la Provincia o i Comuni con cui abbiamo collaborato, ma soprattutto avendo contribuito a creare un pubblico e a crearlo curioso, smaliziato, critico, a volte, ma comunque attivo. Ora si apre una nuova avventura, quella del consolidamento di una realtà, il Teatro Verdi, che merita una vita propria».
Al proposito, il sindaco Antelmi sottolinea come «ora che il teatro riapre dopo una chiusura di 40 anni è già stata avviata la verifica della creazione di una Fondazione Teatro Verdi che permetta all'ente, con la conpresenza di Comune, Provincia ed altri soggetti, di camminare con proprie gambe».
«Ogni volta che nasce un teatro - dice invece Magnelli - è sempre una bella notizia. Ma anche questa idea del teatro che, comunque ha un riferimento forte con il suo territorio, mi ha sempre trovato d'accordo, anche da assessore alla cultura del Comune di Alseno che ancor oggi infatti collabora. Il fatto che queste stagioni abbiano favorito la cooperazione fra amministrazioni per incentivare politiche di sviluppo territoriale è ciò che ha reso sensibile la Provincia a questi progetti. Ora si deve continuare».
Anche l'assessore di Carpaneto Barbieri rilancia sulla collaborazione con Fiorenzuola. «La proposta del "Verdi" ci vede coinvolti per il secondo anno consecutivo. Dopo Resistenti ecco profilarsi una nuova sinergia in cui lo spettacolo proposto dalla Pedrazzini, Pasticceri, ci permetterà di sviluppare un percorso culturale attorno al cibo con iniziative di educazione interculturale che ne scoprono varietà e differenze».
Per la direttrice artistica Pedrazzini «dopo la semina, con l'apertura del teatro, è venuto il tempo del raccolto. Tre anni di lavoro. Una sfida difficoltosa. Realizzata spesso in spazi non teatrali. Un terreno che però andava dissodato e bonificato prima di riempirlo di semi. Mi piace parlare per il "Verdi" oggi di "slow food della mente" con una stagione pronta a cogliere anche le vocazioni del suo territorio. Non a caso lo spettacolo delle Ariette, Teatro di terra è collegato ad una festa enogastronomica locale. Il cibo inteso insomma come riavvicinamento al ritmo delle stagioni».
Quanto agli spettacoli segnali di grande teatro. Apertura l'11 e 12 novembre già sul palcoscenico del teatro (tanto per prendere confidenza) per Vortice di Macbeth con i favolosi Marcido Marcidorjs che ci chiuderanno in una cupa torre, poi la splendida Paiato, i "Bambini" della Bucci (nel dopo-teatro incontro con Silvia Vegetti Finzi). Quindi le leccornìe di Pasticceri, l'omaggio a Pasolini di Fabrizio Gifuni. Ma anche I pescecani dei carcerati di Volterra (che aprirà ufficialmente il "Verdi"). E poi via via il Borsellino di Massimo De Francovich, il ritorno della Biagiarelli, il surreale Copi di Eva Robi's per chiudere col grande Ascanio Celestini.

Enrico Marcotti

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