Giovedì 2 Marzo 2006 - Libertà
Stasera incontro con Silvia Vegetti Finzi
Il dolore dei figli di genitori separati
Questa sera sarà ospite della rassegna I testimoni del tempo curata da Eugenio Gazzola e promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano la psicologa Silvia Vegetti Finzi.
Laureata in pedagogia, con specializzazione in psicologia clinica, la Vegetti Finzi insegna psicologia dinamica all'Università di Pavia. Dal 1986 è collaboratrice del Corriere della Sera e successivamente anche di Io donna e di Insieme; la studiosa fa inoltre parte del comitato scientifico di numerose riviste specialistiche ed è membro dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della Società italiana di psicologia e della Société internationale d'histoire de la psychoanalyse. I suoi scritti le sono valsi successi di pubblico (specialistico e non) e due importanti riconoscimenti nazionali: il premio "Cesare Musatti" (per gli scritti di psicanalisi) e quello "Giuseppina Deodori" (per i contributi dalla professoressa offerti nel campo della bioetica).
In occasione della conferenza in programma nella nostra città, Silvia Vegetti Finzi presenterà il suo ultimo libro intitolato Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli (Mondatori), saggio nel quale la studiosa riassume i risultati di un'indagine condotta su centocinquanta suoi giovani pazienti, tutti accomunati dal fatto di essere figli di genitori separati. L'accorta intuizione della studiosa è in sostanza quella di dare voce ai protagonisti più nascosti della separazione: appunto i figli, cioè coloro ai quali paradossalmente viene concessa meno attenzione.
«Mentre i genitori, in caso di separazione, hanno tante occasioni per parlare (avvocati, parenti, mediatori), i bambini no. Per questo ho voluto dedicare il mio ultimo libro a chi non ha voce, ma ovviamente sente. I ragazzi vivono enormi conflitti, di qualsiasi età siano, addirittura anche prima di nascere, allo stato di gestazione. I genitori quindi dovrebbero stare molto più attenti e cercare di cogliere parole, manifestazioni e disagi. L'errore che invece più spesso si compie è quello di pensare che i figli, o perché troppo piccoli o perché adolescenti, siano disinteressati a ciò che accade ai loro genitori: non è vero. Occorre piuttosto rendere i ragazzi partecipi di quello che succede in casa, stando però ben attenti a non farne dei complici contro l'uno o l'altro genitore: i figli hanno infatti bisogno di entrambe le figure parentali».
s.m.