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Sabato 4 Marzo 2006 - Libertà

Piano strategico
«L'istruzione sempre più alta sarà garanzia di benessere»

Al forum in Fondazione Binelli e Rebessi hanno discusso di prospettive formative per i giovani

La scuola come risorsa del territorio e formazione mirata accessibile a fasce sempre più vaste di lavoratori. Questo è il futuro della conoscenza e dell'apprendimento a Piacenza, secondo quanto emerso dal Forum del Piano strategico che ieri pomeriggio ha messo a confronto l'istruzione e le esigenze delle imprese. A parlarne sono stati chiamati Gian Paolo Binelli, dirigente dell'istituto industriale Isii Marconi, e Roberto Rebessi di Federmanager Piacenza. All'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ieri, si è parlato anche del problema del mantenimento degli standard qualitativi. «Per poter prolungare il livello di benessere raggiunto è necessario aumentare sia la conoscenza che l'innovazione - ha ricordato Binelli -. Ma per fare ciò la scuola da sola non è sufficiente, bisogna creare anche laboratori e centri scientifico-tecnologici».
Nel suo intervento Binelli ha sottolineato anche i parametri vigenti in Europa. «I progetti europei richiamano ad un innalzamento del livello dell'istruzione superiore, ma anche ad investimenti mirati alla formazione degli adulti per colmare le lacune, causate dal rapido avanzamento della tecnologia, e per seguire le esigenze del mercato», ha ricordato. Binelli ha voluto sottolineare i cambiamenti che hanno investito la scuola negli ultimi anni. «L'apparato dell'istruzione è un organismo complesso che negli ultimi anni si è mosso creando un ampliamento dell'offerta formativa, ad esempio dando vita a nuovi indirizzi scolastici, e ad una maggiore flessibilità a favore dei ragazzi e del loro percorso verso le università», ha ricordato. Binelli ha voluto mettere l'accento anche su alcune carenze del sistema universitario. «All'università si perpetua la formazione tipica del liceo, che non lascia troppo spazio agli aspetti tecnici e specialistici utili nel mondo del lavoro - ha sottolineato -. A Piacenza si è sviluppato un polo universitario che punta alla libera professione, come riflesso di un fenomeno sociale in atto». È il dato dei laureati che si dedicano al pendolarismo, per esportare capacità e conoscenze da Piacenza nel circondario, a preoccupare in particolare dal rappresentante dell'associazione dei dirigenti d'industria piacentini.
«Il numero dei diplomati e dei laureati piacentini è molto alto, ma purtroppo viaggia alla pari con quello dei pendolari - ha ricordato Rebessi -. Questo significa che il nostro territorio non è in grado di assorbire i livelli più altri dell'istruzione - ha aggiunto -. Le aziende richiedono spesso personale, ma di formazione medio bassa». Come soluzione Rebessi individua percorsi integrati e una sinergia tra gli enti di formazione. «Vent'anni fa il corso di formazione era considerato alla stregua di un premio, ma oggi la mentalità sta radicalmente cambiando. L'Italia comunque non appare al passo di altri paesi europei. Ad esempio, nel nord Europa ogni anno dipendenti e dirigenti effettuano una settimana di approfondimento delle loro attività lavorative», ha sottolineato Rebessi.
L'incontro è stato moderato dall'assessore alle Politiche Giovanili Paolo Dosi. Al dibattito sono intervenuti anche Renzo Marchesi docente al Politecnico e Luca Ranini in rappresentanza di un'azienda impegnata nella logistica.

Ilaria Molinari

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