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Venerdì 3 Marzo 2006 - Libertà

Presentata la nuova serie "Scrivere l'arte"

Riparte domenica con Guido Conti

Alla presenza dell'assessore alla cultura del Comune di Piacenza Alberto Squeri è stato ieri reso noto il programma del terzo ciclo di "Scrivere l'arte" promosso dalla galleria Ricci Oddi e dal suo direttore Stefano Fugazza in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Con Guido Conti, che domenica mattina incontrerà gli appassionati presso l'aula didattica "Sidoli", si dà nuovamente il via a una formula che prevede cinque scrittori che daranno vita per cinque incontri a letture di racconti composti appositamente per l'occasione, tutti a partire dal comun denominatore dell'ispirazione proveniente proprio da un'opera della galleria.
Ecco allora che il parmigiano Guido Conti, in scena proprio questa domenica alle 10.30, si è concentrato su Intorno al paralume (1883) di Giuseppe De Nittis. Conti, che oltre a narratore di valore con vari libri usciti da Guanda, è anche direttore editoriale dell'editore Mup, che si propone di valorizzare con recuperi e nuovi studi la realtà emiliana: del resto Conti ha esordito nel 1990 con un racconto nel terzo volume Under 25 curato da Pier Vittorio Tondelli, altro grande narratore con interessi editoriali, e in qualche modo ne prosegue il lavoro.
A seguire Giampaolo Simi, viareggino, che il 12 marzo racconterà a partire da Il morticello (1884) di Francesco Paolo Michetti. Giallista, dopo il successo del romanzo Il corpo dell'inglese (Einaudi, 2004) è da poco tornato in libreria con Il buio sotto la candela (Flaccovio, 2005), in cui si racconta di un'estate dove sembrano rivivere gli orrori di quella lontana del 1944.
Da Bologna il 19 arriverà poi Gianluca Morozzi per misurarsi con La culla vuota (1881) di Giovanni Segantini. Giovane narratore dal successo crescente dopo aver esordito nel 2001 con Despero (Fernandel), definito «il perfetto, definitivo romanzo rock italiano», ha dato a ogni nuova prova conferme, fino ad arrivare ai due romanzi usciti da Guanda, Blackout (2004) e L'era del porco (2005), da cui sono in corso di lavorazione i rispettivi film. Ultimo suo titolo: Le avventure dello zio Savoldi (Fernandel, 2006) scritto a quattro mani con Paolo Alberti.
Prosegue il milanese Giovanni Zucca che il 26 marzo propone il suo testo ispirato a Il parroco dell'Angelo Raffaele (1917) di Guido Cadorin. Piacentino di nascita, Zucca è collaboratore editoriale con particolare interesse per il genere, traduttore e autore di racconti pubblicati in raccolte e su riviste di settore.
A chiudere il ciclo, sempre da Milano arriva domenica 2 aprile Paolo Bianchi, affascinato dal Ritratto di Giuseppina Borghi (1901) di Luigi Conconi. Giornalista culturale, ha all'attivo romanzi come Uomini addosso (ES, 1999) e, con Igos Sibaldi, Il mio principe azzurro (ES, 2001).
Tutti gli incontri si terranno come di consueto presso l'aula didattica della Galleria, in via San Siro 13. Al termine di ogni appuntamento il Lions Club S. Antonino offrirà un aperitivo per proseguire ulteriormente la conversazione con gli ospiti.

Gabriele Dadati

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