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Lunedì 6 Marzo 2006 - Libertà

Con Guido Conti giochi di seduzione e racconti maliziosi

Lo scrittore parmense protagonista alla Ricci Oddi del primo incontro del nuovo ciclo di "Scrivere l'arte"

C'è un meraviglioso repertorio che si chiama Enciclopedia degli aneddoti edito negli anni '30, più volte ripreso e infine ristampato da Zanichelli l'anno scorso: tre poderosi tomi alla cui compilazione Fernando Palazzi ha lavorato per anni, col piacere dello studioso ma anche con il gusto della divulgazione popolare. E proprio a questo tipo di gusto in qualche modo è riconducibile l'affabulazione brillante che ha contraddistinto lo scrittore parmigiano Guido Conti ospite ieri del primo incontro del nuovo ciclo di Scrivere l'arte alla Galleria Ricci Oddi. Come ormai consuetudine il direttore Stefano Fugazza ha individuato cinque bravi autori disposti a lasciarsi ispirare da opere del museo per stendere un racconto e poi a venirlo a leggere di fronte al folto pubblico; un pubblico la cui presenza decreta fin dall'inizio il successo dell'iniziativa.
L'opera in questione ieri mattina era Intorno al paralume (1883) di Giuseppe de Nittis, un olio su tavola di altissima qualità in cui il pittore dimostra di aver appreso la lezione impressionista come anche l'uso della luce di Degas, un dipinto che offre una suggestione di salotto parigino in cui attorno a un piccolo tavolo (e a un paralume) tre figure femminili e un distinto signore sono raccolti in una conversazione amabile.
Conti ha letto l'immagine proprio alla luce di quel gusto per l'aneddoto, per la battuta salace di cui si diceva all'inizio, e l'ha resa un teatrino in cui la figura maschile è un conte che mette in moto il gioco della seduzione coi suoi racconti maliziosi.
Il caso di questo autore è un caso non isolato di grande raccontatore di storie, capace di ricollegarsi a quella tradizione orale che è tutta emiliana. Il suo apprendistato va sicuramente da Zavattini a Bertolucci per attestarsi oggi su autori come Celati e Cavazzoni: in tutti questi casi il credo che regge la prosa è quello di investire sulle ripetizioni e addirittura sulle scorrettezze del dialetto per arrivare al lettore con la stessa efficacia di chi racconta la sera attorno al fuoco.
È stata anche l'occasione, ieri, per parlare con Conti delle sue imprese culturali. Esordiente sotto la buona guida di Pier Vittorio Tondelli, lo scrittore parmigiano in questi anni s'è sempre dato da fare perché altri potessero arrivare alla pubblicazione, sempre cercando giovani e facendo loro da maestro. Dapprima ha fondato una rivista come "Palazzo Sanvitale", poi attorno le ha fatto fiorire un marchio editoriale, MUP, che vanta oggi pubblicazioni d'arte, di storia locale e di letteratura assolutamente di primo piano a livello nazionale.
L'appuntamento con Scrivere l'arte intanto si aggiorna alla prossima settimana, quando il giallista viareggino Giampaolo Simi si confronterà con Il morticello (1884) di Francesco Paolo Michetti.

Gabriele Dadati

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