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Giovedì 9 Marzo 2006 - Libertà

Fondazione - Rossi in conferenza

I segreti della scienza di frontiera: conduttori
e super-tecnologie

«La scienza è un cerchio chiuso su sé stesso, un cerchio di cerchi» scrisse Hegel ne La scienza della logica. Oggi più che mai la ricerca dimostra come l'approfondimento progressivo e concentrico stravolga ed arricchisca continuamente tecnica e tecnologia. Ieri, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell'ambito de "Le nuove frontiere della scienza", seconda parte del ciclo "I mercoledì della scienza" organizzati dall'associazione "Amici del liceo scientifico Respighi" e dal "Dipartimento di matematica e fisica" del medesimo istituto, il piacentino Lucio Rossi, direttore al Cern di Ginevra di progetti internazionali nonché "Head of the magnet and superconductor group", nella relazione "Super-tecnologie per la scienza di frontiera: i magneti superconduttori del Large Hadron Collider (L.h.c.) al Cern" ha illustrato le ultime scoperte nel settore.
Qual è la storia di questo progetto? Il L.h.c. ha radice lontane quando i fisici nucleari cominciarono a costruire acceleratori per rompere il nucleo atomico.
Dai primi ciclotroni degli anni '30 sono stati costruiti acceleratori sempre più potenti ed in Europa, dopo la guerra, scienziati lungimiranti tra cui il piacentino Edoardo Amaldi prima della nascita della Comunità europea hanno fondato il Cern, organizzazione intergovernamentale, l'Onu della fisica, superlaboratorio europeo per costruire "martelli" sempre più potenti per analizzare il nucleo ed andare oltre i quark.
Quali sono le prospettive attuali e future? Sappiamo che ci sono i quark che con elettroni e neutrini sono particelle elementari che contengono quasi tutta la massa, sappiamo come sono legati ma non l'origine della massa ed il loro peso. Ci sono diverse teorie e tutte si basano su una particella enigmatica, chiamata anche «particella di Dio» perché se si trova dovrebbe spiegare molti misteri della fisica. Il L.h.c. è fatto per scoprire questa particella e capire se lo strato ultimo della materia è costituito da queste «supersimmetrie».
Quali potrebbero essere le utilizzazioni immediate? Il L.h.c. si basa sulla teoria della superconduttività aiutata dal mondo delle particelle e delle alte energie ad uscire da fenomeno di laboratorio e diventare prodotto tecnologico di punta. C'è stata una ricaduta immensa, la risonanza magnetica in particolare ed oggi non c'è ospedale che non possieda simile strumento. Tutti i magneti sono superconduttori, servono per una precoce diagnostica e sono basati su cavi sviluppati per gli acceleratori. Si prevedono poi protezioni e distribuzione nella rete elettrica nonché ricerche su energie elettrotecniche e produzioni di energie.

Fabio Bianchi

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