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Venerdì 17 Marzo 2006 - Libertà

Quando la letteratura sposa l'arte

La raccolta di scritti del secondo ciclo di incontri alla Ricci Oddi

Si è rinnovato ieri pomeriggio per l'ennesima volta l'incontro tra la città e il suo museo, la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi: alla Fondazione di Piacenza e Vigevano infatti il direttore Stefano Fugazza e i due scrittori Marco Bosonetto e Gabriele Dadati hanno presentato il nuovo Quaderno della Galleria. Si tratta di un bel volumetto che raccoglie cinque racconti di altrettanti scrittori italiani composti seguendo l'ispirazione data da cinque diverse opere conservate nel museo, il risultato cioè del secondo ciclo di Scrivere l'arte che s'è tenuto l'ottobre scorso.
L'iniziativa, di cui in queste settimane è in corso la terza edizione, sta riscontrando un successo crescente, a tal punto da arrivare sulle terze pagine di quotidiani nazionali e da attirare appassionati dalle province limitrofe. Ecco che allora l'occasione di poter raccogliere strada facendo i frutti del lavoro e quantomai opportuno e davvero piacevole. C'è da chiedersi in che misura la scrittura narrativa possa entrare in relazione con le arti figurative, e proprio questo è stato uno dei temi toccati ieri dai relatori. Perché è vero che ogni territorio artistico ha mezzi propri e specificità irriducibili, ma è anche vero che esistono consonanze, possibilità di trovare legami e temi trasversali, a tal punto che si arrivano a indicare con gli stessi termini correnti che appartengono ai diversi ambiti.
Ecco che allora parliamo di barocco in musica, in arte e talvota anche in letteratura, oppure - per arrivare al secolo che s'è appena chiuso -l'etichetta di "minimalista" la troviamo applicata a musicisti come a scrittori e oltre a pittori, a certi architetti, a registi.
I cinque scrittori raccolto nel Quaderno sono scrittori importanti del panorama nazionale, a partire da Giulio Mozzi che è anche un efficace promotore culturale e direttore editoriale passando per una poetessa e traduttrice raffinata come Laura Pugno per arrivare a Matteo B. Bianchi, che negli ultimi anni s'è misurato anche con il teatro e con la televisione, scrivendo testi per programmi di Mtv. Senza dimenticare naturalmente un bravo romanziere come Piersandro Pallavicini e una bravissima autrice di racconti brevi come Silvia Magi.
I cinque artisti presi in esame dai testi sono tutti pittori: si va dallo scapigliato Tranquillo Cremona a un artista amato dalla borghesia e forse oggi un po' trascurato come Giacomo Grosso, da un pittore suggestivo come Marco Calderini (Dopo le piogge di marzo è sicuramente uno dei pezzi più amati dai visitatori) ai due napoletani Ettore Tito e Vincezo Irolli. L'appuntamento con Scrivere l'arte, terza serie, grazie al lavoro di Stefano Fugazza e al supporto indispensabile dato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano si rinnoverà ancora una volta domenica mattina, quando alle 10.30 nell'aula didattica "G. Sidoli" sarà di scena il bolognese Gianluca Morozzi con il suo racconto ispirato a La culla vuota (1881) di Giovanni Segantini.

d.g.

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