Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Giovedì 16 Marzo 2006 - Libertà

Clonazione: quando la ricerca scientifica pone problemi etici

Intervento del chirurgo Giorgio Macellari alla Settimana della cultura scientifica e tecnologica

Per la Settimana della cultura scientifica, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è tenuto il secondo incontro organizzato dal liceo scientifico "Respighi", introdotto dalla coordinatrice del progetto Marina Avanzini. Giorgio Macellari, specialista di chirurgia, ha tenuto la relazione sulla "clonazione", argomento di attuale dibattito non solo scientifico per le evidenti implicazioni etiche. Con tono pacato, con una descrizione accessibile e puntuale, il relatore ha spiegato il processo di clonazione presente in natura, riproducibile in laboratorio, applicabile a cellule di organismi viventi, dai vegetali agli animali e dunque anche all'uomo. Il soggetto clonato, sia per procedura naturale o di laboratorio ha le stesse caratteristiche di quello originale, dunque stessi doveri e diritti.
La clonazione è un procedimento piuttosto semplice - ha confermato il medico Macellari - a livello cellulare, per la duplicazione di un organismo con lo stesso codice genetico della cellula somatica donatrice. Sia nel caso della clonazione riproduttiva o tecnica per sdoppiamento di cellule fecondate, i problemi sorgono relativi alla liceità dell'operazione finalizzata a ottenere un soggetto-copia.
Giustamente il medico ha messo in evidenza una serie di considerazioni di valore imprescindibili, giacchè ciò che si può fare, prima o poi si fa. Giorgio Macellari ha sintetizzato in 10 punti le ragioni del no, tra i più ricorrenti e praticati dagli avversari della procedura in quanto alterazione del disegno naturale, mancanza del consenso, abuso per fini discutibili, eugenetica razzista, mancanza di un atto d'amore, tutti però facilmente oppugnabili. Il motivo più forte al dissenso, condiviso dallo stesso relatore, è fondato sull'eventualità del danno biologico. Ancora non è possibile garantire al nuovo soggetto la salute, poiché la resistenza ad aggressioni di agenti partogeni è piuttosto garantita dalla variabilità e diversità degli apporti genetici, come avviene in natura, fragili le difese se "copiate".
Tutte le legislazioni, ha confermato Macellari, vietano la clonazione umana, tuttavia la tentazione è forte, data la fattibilità, ma altrettanto forte è lo schieramento di chi si oppone perfino alla ricerca scientifica. Sergio Lomi, Ettore Cravedi, Graziano Conti, docenti a vario titolo del liceo scientifico, hanno sostenuto il contradditorio, portando a loro volta argomenti forti quali i rischi di una deriva eugenetica, la violazione del principio "non uccidere", in sintesi un imbarbarimento della scienza. L'accordo unanime sui principi generali, non impedisce opportuni distinguo, né vi è certezza di quando si possa dire persona una cellula fecondata, con tutto quello che consegue, in quanto persona. Dibattito infinito, giusto il principio che l'uomo non può essere un mezzo, piuttosto il fine della ricerca scientifica, a vantaggio di tutti.

di Gian Carlo Andreoli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio