Venerdì 14 Aprile 2006 - Libertà
"Perfetta Letizia" alla ricerca di Cristo
Intensa esibizione per l'ensemble: dal gospel ai cantautori
PIACENZA - greg.) In confronto all'utilizzo puramente pratico e voluttuario che ne fece il mondo pagano, la dottrina musicale assunse, con l'avvento del Cristianesimo, valenze ben più profonde e spirituali: configurandosi per diverso tempo come l'unica, e più autentica espressione artistica promossa dalla Chiesa, la musica s'incamminò per i sentieri solenni del misticismo religioso, tentando di dar forma al sentimento del divino e alla fede del popolo credente.
Una tradizione sviluppatasi attraverso il corso dei secoli, correndo il rischio di interrompersi proprio ai giorni nostri, quando la composizione e l'esecuzione di brani, canti, lodi e inni sacri, rimane circoscritta entro il perimetro degli edifici di culto, ad esclusivo appannaggio della comunità religiosa.
Non solo, ma, sviluppandosi unicamente nell'alveo della contemporanea musica classica, sembra che la polifonia religiosa non possa attecchire nel più ampio e maggiormente fruibile contesto della musica leggera. Neonata realtà locale, il coro La Perfetta Letizia di Mortizza, Bosco dei Santi e Gerbido, ospite all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, risponde a questo primario intento, la ricerca della figura di Cristo nella produzione musicale di oggi.
Spaziando dal musical al gospel e proponendo brani firmati da Branduardi e Baglioni, la formazione, vocale e strumentale insieme (il coro di voci miste conta 20 elementi, a cui si aggiungono la voce recitante di Antonio Capelli ed un organico costituito da chitarra, basso, tastiera e batteria) diretta da Paolo Capelli ci ha regalato un'esibizione intensa ed emozionante, non solo nel contrasto fra la vivace ritmica dei brani musicali e la profonda drammaticità dei testi delle canzoni, ma anche attraverso letture di rara sensibilità, inducendo il pubblico alla meditazione ed all'analisi interiore.
Gesù caro fratello, questo il titolo della serata, condotta dal noto musicista piacentino Giovanni Gorgni, ci restituisce un'immagine dolcemente umana del Redentore, il cui messaggio di pace e amore appare indirizzarsi maggiormente agli umili, ai disperati, ma non per questo vinti. Fra i brani in repertorio, alternati, come accennato, da alcune riflessioni di Umberto e Antonio Capelli, due struggenti melodie di De Andrè, tratte da La buona novella ed ispirate a due episodi dei Vangeli Apocrifi, L'infanzia di Maria e Maria nella bottega del falegname, ed alcune pagine dal controverso eppure amatissimo musical Jesus Christ Superstar, Don't know how to love him, Puoi ricominciare e Va tutto bene.
Da State buoni se potete, musical nostrano imbevuto di profonda spiritualità, le cui musiche rivelano lo stile inconfondibile di Angelo Branduardi, il coro, in cui spiccano le belle vocalità sopranili delle quattro soliste, ha intonato Capitan Gesù e Vanità di Vanità, quindi Jesus Cristu di Roberto Carlos e Gesù Caro Fatello (nell'interpretazione di Claudio Baglioni), in cui emerge l'anima più schiettamente genuina della preghiera e dell'invocazione a Dio.
Concludono il coinvolgente recital canoro una trascinante I will follow him, resa celebre dal film Sister Act, l'immancabile Oh happy day e, come bis, La Perfetta Letizia (da L'infinitamente piccolo di Branduardi), da cui il nome della corale.