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Mercoledì 19 Aprile 2006 - Libertà

In Fondazione e alla Cattolica da domani ciclo di letture di canti celebri introdotti da studiosi

Sette incontri con l'Inferno di Dante
Il professor Frare: «Avvicineremo al testo il lettore comune»

«L'obiettivo di quest'iniziativa è quello di riavvicinare i piacentini a Dante e alla sua scrittura: pertanto il nostro auditorio auspicato vorrebbe essere quello della gente comune, non del solo pubblico specialistico, perché intendiamo riportare a Piacenza la tradizione dantista che le è propria, come tra l'altro dimostra la presenza, proprio qui, alla Biblioteca Passerini Landi, del manoscritto datato più antico della Commedia». Così Pierantonio Frare, docente di Letteratura Italiana all'università Cattolica di Piacenza e di Milano, e direttore scientifico di Incontri con Dante.
L'iniziativa, promossa dalla Facoltà di scienze della formazione della Cattolica di Piacenza, curata dal professor Frare e sponsorizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, si articolerà in sette appuntamenti dal 20 aprile al 1° giugno, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dapprima, ed in seguito al Centro Congressi della Cattolica. Durante ognuno degli incontri si leggeranno alcuni passi della Commedia e precisamente sette canti tratti dalla prima cantica dell'opera dantesca: l'Inferno.
«Ciascuno dei sette incontri - puntualizza il professor Pierantonio Frare - sarà diviso in due parti: innanzitutto ci sarà un'introduzione di tipo scientifico della quale si cureranno alcuni miei colleghi, esperti dantisti; in un secondo momento, ci sarà la vera e propria recitazione del canto della quale si occuperà Gerardo Placido. In questo modo - ha continuato Frare - provvederemo a fornire al pubblico gli strumenti necessari per meglio comprendere il passo, di volta in volta in oggetto, attraverso una chiara e precisa introduzione di tipo critico; quindi si procederà con la lettura del canto: lettura che, forte dell'introduzione tenuta da diversi colleghi (a fianco nomi e calendario degli eventi, ndr.), e drammatizzata dalla voce di Placido, ci si auspica possa essere quanto più possibile chiara ed efficace».
Il senso dell'iniziativa, ha poi ribadito il curatore, vorrebbe essere proprio quello di avvicinare il pubblico piacentino alla lettera della Commedia, nel tentativo di recuperarne il senso talvolta annebbiato e allo scopo di ritornare alla pregnanza della parola viva. Per questo, sempre Frare ha precisato, che i sette incontri si concentreranno su passi molto noti: «Abbiamo deciso di favorire alcuni dei canti più famosi della cantica in oggetto, perché l'obiettivo non è quello di presentare un'analisi innovativa della Commedia, ma piuttosto quello di riavvicinare al testo il lettore comune: a questo scopo il testo si commenta e da subito si legge, di più, in versione integrale».
Obiettivo delle Lecturae Dantis promosse dalla Cattolica insomma, pare voler essere quello di favorire una riscoperta di questo classico di tutti tempi, riservando al pubblico il piacere dell'ascolto e cercando di favorirlo donandogli i mezzi critici essenziali per apprezzarne al meglio il valore e la pregnanza semantica nonché formale. Piacere della lettura, non ricerca specialistica; canti noti e da sempre molto apprezzati, non passi peregrini: tutto ciò allo scopo di rendere il testo più prossimo possibile al lettore comune; certo, ferma restando la componente didattica e "universitaria" degli incontri.
La Lectura Dantis è qualcosa di assolutamente tradizionale eppur innovativo ogni volta: come infatti ricordato dal professor Frare «si tratta di una tradizione in voga già dal '300, quando intellettuali come Boccaccio facevano pubbliche letture della Commedia, apprezzata sia per il suo valore educativo che per la sua ricchezza formale»; ogni lettura infatti rinnova il piacere dell'ascolto e si sedimenta nelle coscienze, densa com'è di scorci filosofici e spunti riflessivi.

di SALVATORE MORTILLA

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