Domenica 28 Maggio 2006 - Libertà
"Giardini aperti" ad Albarola di Vigolzone
Una visita a villa Peirano con le guide del Fai
Il tradizionale appuntamento con l'iniziativa "Giardini aperti", promossa dal Fai (Fondo per l'ambiente italiano) e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, invita oggi, domenica 28 maggio, a villa Peirano, ad Albarola di Vigolzone. Ad ingresso libero, dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17, guide storiche e botaniche saranno a disposizione per accompagnare la visita al giardino terrazzato, affacciato sul corso del Nure.
Sorta verso la metà del '600 come villeggiatura estiva dei padri gesuiti del Collegio di S. Pietro (il cui convento in città è oggi sede della biblioteca comunale "Passerini Landi"), villa Peirano - dopo l'espulsione della Compagnia di Gesù dal ducato di Parma e Piacenza nel 1768 - passò alla Camera Ducale e venne poi acquistata dai conti Suzani. Dal 1840 è di proprietà della famiglia Peirano, di origine genovese. In occasione di "Giardini aperti" il Fai e la Fondazione hanno pubblicato un opuscolo nel quale si dà conto delle ultime acquisizioni documentarie sul cantiere della villa e sulla sistemazione del giardino, prendendo inoltre spunto da un disegno di Giuseppe Dosio (figlio di Marc'Aurelio) per tentare di circoscriverne meglio la ancora poco nota attività. Recenti restauri compiuti da Marcello Spigaroli hanno fornito ulteriori contributi sui materiali utilizzati. Nell'aprile 1674 le fondamenta dell'edificio principale, a forma di U uncinata, dovevano già essere state gettate, mentre la terrazza verde, sorretta da un grande muro di sostegno, risulterebbe conclusa nel 1734. Per accedervi, sarebbe stato inizialmente previsto uno scalone a rampa unica, in seguito sostituito con l'attuale soluzione, ben più scenografica, a due rampe contrapposte, con grotta-ninfeo alla base.
Oggi, nella crociera dell'ex convento, sarà inoltre possibile visitare la mostra delle opere di Andrea Montin e di Graziella Bertante, mentre la visita guidata dal Fai si soffermerà sul giardino, «una vasta terrazza, sorretta da muri di contenimento che cingono il perimetro a esagono irregolare», come si legge in Giardini storici piacentini di Isabella Casali di Monticelli, Isabella Castelli e Anna Maria Scaravella. Tra le specie arboree si trovano l'ippocastano, il tasso, l'orniello, l'abete rosso, il pino nero e gli esotici (generalmente introdotti in Europa nel XIX secolo) cefalotasso cinese (sempreverde proveniente dell'Estremo Oriente), i cipressi di Lawson e d'Arizona (dalla chioma verde-azzurra) e i cedri del Libano e dell'Atlante, quest'ultimo arrivato dalle montagne di Marocco e Algeria, presente nella varietà glauca, la più apprezzata nei giardini ornamentali.
di ANNA ANSELMI