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Martedì 13 Giugno 2006 - Libertà

Pianello - Si è svolto con successo alla Rocca d'Olgisio il gala con coloro che si sono imposti nei vari concorsi

Valtidone, piccoli "miracoli" musicali
"Fisa", violino e piano protagonisti nella notte dei vincitori

PIANELLO - Il gala dei vincitori dei Concorsi internazionali di musica della Valtidone, che si è tenuto l'altra sera nella splendida cornice di Rocca d'Olgisio, gentilmente messa a disposizione dai fratelli Arnaldo e Francesco Bengalli, è ormai uno degli appuntamenti mondani per eccellenza dell'estate piacentina: quale migliore occasione per coniugare la passione per la buona musica con la magìa di un luogo dalla storia millenaria?
Presentata dal direttore artistico degli eventi musicali Internazionali della Valtidone, Livio Bollani, la serata ha visto il sindaco di Pianello Franco Carlappi fare gli onori di casa e Marcello Tuberti, rappresentante del Banco di Sicilia (sponsor assieme ad Engineering 2K e Simpel), Sabrina Gallinari (sindaco di Sarmato), Andrea Barocelli (sindaco di Gragnano) e Donatella Ronconi (Editrice di Libertà e consigliera d'amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, principale sostenitore del progetto-musica della Valtidone) avvicendarsi nelle varie premiazioni.
Parole di ringraziamento per il lavoro svolto sono state spese da Bollani per tutte le persone che hanno collaborato all'organizzazione dei Concorsi, in particolare per Daniela Pilla, curatrice delle relazioni istituzionali per conto del Comune di Pianello, Giuseppe Marchetti, Simona Polenghi di Piacenza Turismi, Ilaria Dioli e Giuseppe Zambelli, senza dimenticare il fondamentale ruolo di Regione e Provincia.
Il primo ad esibirsi è stato il cinese Hongbo Quan, vincitore del secondo premio ex aequo con la ucraina Mariya Kim nel Premio pianistico "Silvio Bengalli" (al terzo posto l'italiano Giuseppe Gullotta).
Hongbo Quan ha eseguito lo Scherzo n. 4 op. 54 di Chopin dando prova di maturità tecnica ed evidenziando un approccio virtuosistico che potremmo definire di stampo post-mitteleuropeo; a questo, poco dopo, si è contrapposta la passionalità tipica della scuola russa di Mariya Kim (vincitrice anche del Premio speciale di pubblico e critica Libertà, assegnato sabato sera all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano), impegnata nella Rapsodia ungherese n. 12 di Liszt. Per entrambi i ragazzi, che sono ancora molto giovani (Quan ha 21 anni, la Kim 25), ottime prospettive anche se la giuria del Premio Bengalli, presieduta dal grande pianista e didatta Sergio Perticaroli e rappresentata a Rocca d'Olgisio da Ratko Delorko, concertista di pianoforte e docente alla Musikhochschule di Francoforte, ha ritenuto di non assegnare il primo premio.
Il fatto non deve sorprendere: è una cifra dei più importanti concorsi internazionali la mancata assegnazione di un premio quando, nonostante una qualità media elevata come quella di quest'anno, non vengono raggiunti determinati picchi di qualità.
Ha parlato russo anche il podio del Premio "Carlo Civardi" per solisti di fisarmonica: qui non è stato assegnato il terzo premio, mentre il secondo è andato ad Azamat Bayramgulov e la palma del vincitore ad Oleg Vereshchagin. La giuria del Premio Civardi era presieduta da Ricardas Sviackevicius, capo della facoltà di fisarmonica dell'Accademia di Vilnius (Lituania), e rappresentata dal concertista e docente Ermanno Melato.
Oleg Vereshchagin è stato protagonista di una esecuzione in cui ha saputo perfettamente coniugare una raffinata tecnica ed il controllo del mantice e del suono alle sfumature dinamiche ed agogiche, oltre che all'accentuazione necessaria a rendere il carattere ora brillante, ora meditativo, dei brani eseguiti: Variazioni su un tema di Mokrousov e Il fisarmonicista solitario di Victor Chenderjov.
La maggior impressione la hanno in ogni caso destato la violinista lettone Vineta Sareika e la pianista rumena Gabriela Ungureanu, trionfatrici nel Premio "Contessa Tina Orsi Anguissola Scotti" per gruppi da camera davanti al (Des) Concertante Trio (Portogallo, secondo premio) e al duo violino/pianoforte Brinckmeier/Vidal (Italia, terzo premio).
Vineta e Gabriela, che risiedono a Parigi, dove hanno condiviso un percorso di studi superiori, hanno stregato il pubblico con il secondo e il terzo movimento della Sonata op. 25 n. 3 di George Enescu. Scritto nel 1926, questo brano è ispirato a temi rumeni e viene considerato uno dei capolavori di Enescu, il capostipite della scuola nazionale rumena. Enescu peraltro, oltre che compositore (è stato allievo di Massenet e Fauré, anche se non disdegna la lezione di Brahms e Wagner), fu anche uno strabiliante violinista: e questo è più che mai evidente nella sua musica, scritta da chi "conosce lo strumento" e sa come esaltarne le caratteristiche timbriche, espressive e virtuosistiche.
Se poi ci mettiamo la straordinaria grinta della Sareika e della Ungureanu, che questa musica, in un certo senso, l'hanno nel Dna, ecco che il cocktail del successo è servito.
Davvero una bella serata, svoltasi in una sala gremitissima, che si è conclusa con gli auguri della Ronconi per la decima edizione dei Concorsi della Valtidone, che nel 2007 sarà accompagnata da grandi festeggiamenti, e con un omaggio floreale alle signore.

Stefania Nix

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