Sabato 16 Settembre 2006 - Libertà
Note romantiche per trio d'archi
Encomiabile Novalis Ensemble tra Schubert e Mozart
Valtidone festival - La prestigiosa formazione cameristica in concerto alla Fondazione
PIACENZA - In pochi anni il Valtidone Festival ha elaborato una formula vincente: concerti in caratteristiche località dell'omonima vallata mescolando generi diversi, dall'etnico al classico al jazz. E ha saputo catturare sempre maggiori consensi, quindi sponsor e partner organizzativi sempre più importanti tra cui Editoriale Libertà e Provincia di Piacenza. Soprattutto ha saputo coinvolgere un pubblico vasto ed eterogeneo, desideroso di approfondire esperienze musicali lontano da luoghi deputati, a diretto contatto con musicisti di fama internazionale.
Anche quest'anno ha offerto spettacoli unici, invitato interpreti eccellenti come l'altra sera quando, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, si è esibito il celeberrimo Novalis Ensemble, prestigiosa formazione cameristica composta nell'occasione dai fratelli Frieder (violoncello) e Markus Berthold (violino), tedeschi, e da Alexej Popov (viola), russo, ma con organico estensibile a sei elementi. Il repertorio della formazione spazia tra Classicismo e Romanticismo, passando con disinvoltura da un Settecento precocemente riformatore ad un Ottocento rivoluzionario e sognatore che seppe elevare la musica ben al di sopra delle drammatiche vicende sociali.
Il nome del gruppo deriva da un famoso poeta, il tedesco Friedrich Von Hardenberg (1772-1801), detto Novalis, antesignano del Romanticismo europeo per la sua tormentata sensibilità. E come quel sommo poeta anche il Novalis Ensemble ha ovunque mostrato grandi finezze interpretative, affrontato brani impegnativi, indagato la sfera spirituale. L'altra sera, davanti ad un pubblico abbastanza numeroso nonostante le avversità atmosferiche, ha ineccepibilmente eseguito due tra le più alte composizioni mai concepite per trio d'archi, due veri e propri vertici: il Trio in si bemolle maggiore D471 di Franz Schubert ed il Divertimento in mi bemolle maggiore KV563 di Wolfgang Amadeus Mozart.
I concertisti sono stati abili dapprima, nell'opera di Schubert, a stemperare il fuoco della poesia ed addolcire l'ispirazione romantica in una squisita intimità, in un'atmosfera di delicata malinconia mentre l'opera di Mozart era più difficile da tradurre poiché, appartenendo all'ultimo e più travagliato periodo, accentua notevolmente i contrasti musicali nell'indiscutibile maestria compositiva.
Encomiabile comunque la prova del Novalis Ensemble che per un'ora e mezza ha catalizzato l'ambiente: il violoncello di Frieder Berthold ha mostrato morbide ed appassionate soavità, ideali per esaltare sublimi armonie; ricchissimo di espressività e sfumature il violino di Markus Berthold, nelle sue mani strumento melodico per eccellenza; la viola di Popov ha invece aggiunto un timbro meno brillante ma carezzevole e gradevole. Applauditissimo bis finale con minuetto di Schubert.
Fabio Bianchi