Domenica 10 Settembre 2006 - Libertà
Travo, da oggi si può visitare il villaggio neolitico
Inaugurato il parco archeologico
Nella zona degli scavi in località Sant'Andrea giornata giochi "preistorici" per i più piccoli
Il parco archeologico di Travo con il suo straordinario villaggio neolitico da ieri è realtà: il perimetro, in località sant'Andrea, sede di scavi e adesso anche dell'eccezionale esposizione di reperti lasciati in loco, di visite guidate e di innovativi laboratori di archeologia sperimentale, già oggi - e per tutte le domeniche del mese - resterà aperto al pubblico. È di ieri il taglio del nastro a cui è intervenuto un fittissimo parterre di autorità. In testa, con il prefetto di Piacenza Alberto Ardia, il sindaco di Travo Albino Cassinari insieme a tanti colleghi dei Comuni della Valtrebbia, il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi (Fondazione che, con il Comune di Travo, la Comunità montana di Bobbio, la Regione e la Provincia, ha sostenuto le spese per la realizzazione del primo stralcio inaugurato). Con loro, autorità civili e militari e, in rappresentanza del vescovo di Piacenza, il vicario di zona don Claudio Carbeni, che ha impartito la benedizione.
L'eccezionale intervento del parco archeologico, come sottolineato ieri durante la cerimonia, prende le mosse nel 1981, anno dei primi ritrovamenti archeologici, scandito nel corso degli anni dall'intuizione di due donne, Annamaria Piana, capofila dei "pionieri" dell'associazione La Minerva (ieri rappresentata dal suo attuale presidente, Valter Tagliaferri) che per primi credettero alla presenza nel ventre di Travo del tesoro oggi riportato alla luce, e Maria Bernabò Brea, funzionaria della Soprintendenza ai beni archeologici dell'Emilia Romagna, che ha tenacemente sostenuto il progetto culturale in Valtrebbia, iniziato con gli scavi, proseguito con il museo civico archeologico ed oggi perfezionato con il parco (di cui si attende la realizzazione del secondo stralcio di intervento, che vedrà la ricostruzione della capanna neolitica).
La storia che ha condotto alla concretizzazione del parco di Travo - il quale, per l'importanza dei ritrovamenti, riveste interesse nazionale e anche sovranazionale - si è alimentata con l'apporto di tanti volontari, di ricercatrici, delle istituzioni (a partire dal Comune di Travo, con l'amministrazione Gazzola prima e poi con l'attuale), della famiglia Ghirardelli (proprietaria dei terreni successivamente espropriati), fino alle maestranze che negli ultimi mesi hanno lavorato alla costruzione (fratelli Nicolini e Roberto Costa). Già oggi il parco sarà aperto per la prima giornata di "archeobimbi", con simulazioni di scavo e "preisto-giochi".
Simona Segalini