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Martedì 21 Giugno 2005 - Libertà

Giovani e vincitori, con stile raffinato

Valtidone festival - Successo alla Rocca d'Olgisio di Pianello per il gala dei premiati ai Concorsi. I "Thibaud", Kowalsky-Achkar, Vasiljevic e Hong

Come accade a ogni manifestazione importante, i Concorsi internazionali di musica della Valtidone hanno messo insieme, negli anni, una piccola galleria di "storie di vita". E quest'anno si è celebrato addirittura il primo fidanzamento ufficiale nato all'ombra dei concorsi: il direttore artistico Livio Bollani, con il permesso dei due interessati, lo ha rivelato l'altra sera tra i sorrisi del pubblico durante il gala a Rocca d'Olgisio che, come da tradizione, ha visto i primi classificati dei Concorsi esibirsi in uno dei luoghi più belli del Piacentino. E tutti abbiamo guardato con tenerezza le occhiate timide e innamorate che Luz, la giovanissima pianista argentino-cilena che per l'occasione voltava le pagine degli spartiti, scambiava con l'altrettanto giovane Guillaume Latour, violinista del francese Trio "Jacques Thibaud" (completato da Pierre-François Dufour al violoncello e dalla pianista Veronique Goudin) che ha vinto uno dei due primi premi assegnati ex aequo nel Premio per gruppi da camera Contessa Tina Orsi Anguissola Scotti e a Rocca d'Olgisio si è prodotto in un'esecuzione da favola dei primi due movimenti del Trio per archi e pianoforte di Ravel. L'altra formazione prima classificata era il duo polacco-tedesco costituito dal violinista Robert Kowalski e dalla pianista Sonia Achkar, protagonista per l'occasione di una vibrante resa di un monumento come la Sonata op. 30 n. 3 di Beethoven. Nel concorso per gruppi da camera, quest'anno, non c'è stato né un secondo né un terzo classificato, ma sono stati assegnati due premi "fuori programma": al quartetto lettone-finlandese Altera Veritas Chamber Ensemble per l'attenzione riservata al repertorio contemporaneo e al gruppo Yspekh (il nome, in russo, significa "speranza"), un duo russo di fisarmonica e domra (una sorta di balalaika) per la creaatività mostrata nel rielaborare musiche di radice "popolare". Tutta la serata a Rocca d'Olgisio, con Livio Bollani a fare da maestro di cerimonie e un saluto ufficiale di Franco Carlappi, sindaco di Pianello, Comune capofila di "Valtidone, una Valle in Musica" (si tratta del vasto progetto che, oltre ai Concorsi, comprende il Valtidone Festival e il Valtidone Summer Camp) ha "viaggiato" ai medesimi, elevatisssimi livelli. Se, per consenso generale, quest'anno non è emerso da nessuna parte un talento stupefacente come quello della pianista tedesca Alice-Sara Ott, che l'anno scorso ha sbancato il Premio pianistico Silvio Bengalli, questa edizione da record - ben 335 partecipanti - ha avuto un primo premio in ciascuna delle categorie; e questo è già molto, visto che, per la (encomiabile) severità di questa competizione, non è affatto scontato che i primi premi vengano assegnati. Brillantissima è stata l'esibizione del fisarmonicista serbo Dragan Vasiljevic, primo classificato al concorso per solisti di fisarmonica Carlo Civardi: stupefacente e visionario nei brani d'avanguardia, strepitoso in classici pezzi di bravura come una Tarantella di Moritz Moszkowski. Gran finale con il pianista coreano Ji-Wan Hong, vincitore del Bengalli, che si è prodotto nel virtuosismo palpitante di Islamey di Balakirev e in una fascinosa esecuzione di un capolavoro di popolarità quasi intimidatoria come lo Scherzo op. 31 di Chopin, con esiti avvertibilmente più felici rispetto alla sua pur bella performance, sui medesimi brani, offerta la sera prima a Piacenza, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in occasione del Premio Libertà (andato, non a caso, al suo "rivale" russo Aleksandr Yakovlev). Meritati applausi e meritatisssimi complimenti per tutti i muiscisti, che sono stati omaggiati da Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà, di una riproduzione su carta di pregio della prima, storica pagina del nostro quotidiano datata 27 gennaio 1883. Ma un maestro illustre come Carlo Levi Minzi, giurato di spicco del Premio Bengalli, ha avuto per gli "esclusi" dai primi posti parole oneste e sagge: "Ricordatevi che i concorsi vanno come vanno per questioni di fortuna, per lo stato di grazia di un determinato momento. E ricordatevi che, anche quando li si vince, i concorsi lasciano spesso il tempo che trovano. A pagare, sulla lunga distanza, sono sempre le stesse cose: la tenacia, la disciplina, il duro lavoro, l'amore per la musica".

Alfredo Tenni

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