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Domenica 13 Giugno 2004 - Libertà

Il "Bengalli" a una tedesca

CONCORSI VALTIDONE. Vince anche il Premio Libertà ex aequo con Ovtcharov. Alice Sara Ott, 15 anni: pianista quasi perfetta

Si chiama Alice Sara Ott, è tedesca di Monaco ma di origini giapponesi, è giovanissima (non ha che 15 anni), ed è un meraviglioso talento del pianoforte. E' stata lei ad aggiudicarsi il primo posto al Premio "Silvio Bengalli", la sempre più prestigiosa competizione pianistica dei Concorsi internazionali di musica della Valtidone, strappando ai commissari della giuria internazionale (che contava i nomi di Karl-Heinz Kämmerling, Tomislav Baynov, Carlo Levi Minzi, Siro Saracino, Paul Méfano, Leonid Margarius, Giuseppe Colardo e Falko Steinbach, oltre al direttore del Conservatorio Nicolini Fabrizio Garilli) un punteggio da vertigini: 99, 5 centesimi su 100. Delle doti che così profondamente hanno impressionato i giurati del Premio Bengalli e che autorizzano a vaticinarle un futuro luminoso, la Ott ha offerto ieri sera al pubblico piacentino, in occasione della serata conclusiva del Premio ospitata dall'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e presentata da Giovanni Palisto di Telelibertà, un breve ma eloquente saggio eseguendo la Romanza n. 2 di Schumann e lo Studio in La minore di Liszt-Paganini. Con lei hanno suonato altri due pianisti giovani e talentuosi, secondi classificati ex aequo a questa edizione del Bengalli (il terzo premio non è stato assegnato): i russi Anna Khanina e Pëtr Ovtcharov. La prima si è cimentata con un programma che attraversava l'intero arco del Novecento: Reflects dans l'eau di Debussy, Preludio e Fuga in Mi minore di Sostakovic e Rain tree sketch di Toru Takemitsu; il secondo ha suonato le Quattro mazurke op. 30 di Chopin e l'Étude-Tableau op. 33 n. 5 di Rachmaninov. L'assegnazione del primo premio alla Ott è stata annunciata al termine della serata (aperta dal duo Mascagna-Fujino) poco prima le era stato conferito anche un premio speciale della giuria e il Premio Speciale di pubblico e critica "Libertà" (ex aequo col russo Ovtcharov), istituito l'anno scorso in occasione del 120° anniversario della nascita del nostro quotidiano (alla prima edizione del Premio Speciale Libertà, il giovane uzbeko Michail Lifits fece l'"en plein", concentrando nelle proprie mani questo riconoscimento e il primo posto al Premio Bengalli). La giuria del Premio Libertà era composta da Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e Fondazione Libertà, col presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Gian Carlo Mazzocchi e con Vittorio Anelli, Gianfranco Asveri, Giuseppe Carella, Giovanni Cuminetti, Domenico Ferrari, Mauro Fornari, Stefano Fugazza, Licia Gardella, Cesare Maggi, Diego Maj, Giorgio Dilani, Claudio Miserotti, Giuseppino Molinari, Giuseppe Oddi, Stefano Pronti, Giancesare Schippisi, Maurizio Sesenna, Giuseppe Sidoli. Stasera nel Piazzale degli Alpini di Pianello alle 21.15 Gala dei vincitori dei Concorsi.

Alfredo Tenni

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