Venerdì 11 Marzo 2016 - ore 21:00 - Teatro Comunale Filodrammatici Ziya Azazi “DERVISH”
TeatroDanza - Stagione di Prosa “Tre per Te”
Ziya Azazi
“DERVISH”
coreografia e danza Ziya Azazi
musiche Uwe Felchle, Mercan Dede
luci Lutz Deppe
costumi Okishi
produzione ZA&Office
tour organizzato in esclusiva italiana da md spettacoli
Al termine dello spettacolo incontro con
IBRÂHÎM GABRIELE IUNGO, studioso di scienze tradizionali islamiche
Appuntamento di livello internazionale a Piacenza per il cartellone di Teatro Danza della Stagione di Prosa 2015/2016 “Tre per Te”, organizzata da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri, Ater e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Venerdì 11 marzo alle ore 21 al Teatro Comunale Filodrammatici sarà in scena l’artista turco Ziya Azazi, straordinario danzatore e coreografo, con lo spettacolo “Dervish”, nel quale interpreta in chiave contemporanea le danze tradizionali sufi. Le musiche sono di Uwe Felchle, Mercan Dede, le luci di Lutz Deppe, i costumi di Okishi. Lo spettacolo è prodotto da ZA&Office e il tour è organizzato in esclusiva italiana da md spettacoli.
Al termine della performance è previsto un incontro con Ibrâhîm Gabriele Iungo, studioso di scienze tradizionali islamiche, che si confronterà con Azazi sui temi del Sufismo. Modera Roberto De Lellis, che cura il cartellone di teatro danza. L’iniziativa di approfondimento dopo lo spettacolo è proposta con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale” sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Dervish” è un programma a serata composto da due lavori: “Azab” e “Dervish in progress”.
Ziya Azazi è stato influenzato dal Sufismo, una filosofia esistenziale, nella sua formazione di danzatore e uomo. Il misticismo è il nucleo del Sufismo, che esplora la ragione della creazione dell’uomo e dell’universo in cui vive. Secondo questa filosofia che studia la casualità dell’esistenza, l’uomo è un essere che ha bisogno di crescere e di essere illuminato. “Dervish” è il porto di arrivo di questo percorso.
Nel Sufismo ci sono quattro porte: la Legge, il Cammino, la Consapevolezza e il Discernimento. La porta della Legge è la prima ed è il gradino più basso del viaggio. Giunti alla porta del Cammino, il pensiero di diventare una pura entità matura attraverso la pratica e la ripetizione. La porta della Consapevolezza è il punto dove si giunge alla pura realtà e si trasmette conoscenza agli altri. “Azab” descrive lo sforzo dell’uomo nell’attraversare queste tre porte. Nell’esprimerlo, l’artista spesso sfrutta la rotazione su piano orizzontale. La ricerca che viene portata sul palco è sia filosofica che artistica.
Il viaggio termina nel conoscere e riconoscere se stesso proprio alla porta del Discernimento. “Dervish in Progress” parte da quest’ultima porta. Qui il senso di completezza e di gioia sono visibili in ogni movimento dell’artista. La chiarezza del corpo sul palco si fonde con l’imprevedibile movimento della gonna. La grazia della rotazione riflette il luogo in cui la sua mente si trova nel compiersi del viaggio. Ziya Azazi, che ha superato le porte della Legge, Cammino e Consapevolezza in “Azab”, apre le porte del Discernimento in “Dervish in Progress”.
Nella seconda parte della performance (“Dervish in Progress”), Ziya Azazi ci aspetta con le sue gonne sulla soglia dell’ultima porta del Sufismo, il Discernimento, e riflette la sua gioia di conoscere, riconoscere e di andare oltre se stesso condividendo questo momento con il pubblico. Le gonne usate sono un elemento indispensabile nella sua danza. Cambiano forma costantemente durante tutta la performance. Non sono solo costumi ma diventano una vera e propria parte di lui, un partner, un mantello, una coperta dietro cui nascondersi. Le rotazioni ripetute aumentano sia la consapevolezza fisica che la consapevolezza meditativa.
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