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News800 presenti 4/3/2016 - ore 9 e ore 10.45 - Teatro Comunale Filodrammatici

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“MA CHE BELLA DIFFERENZA” La diversità spiegata ai bambini36° Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco”Teatro dell'Archivolto
“MA CHE BELLA DIFFERENZA” La diversità spiegata ai bambini
tratto da “Una bella differenza” di Marco Aime (Einaudi 2009)
drammaturgia e regia Giorgio Scaramuzzino
Abbiamo i nasi diversi, perché? Abitiamo in case diverse, perché? Preghiamo un dio diverso, perché? Giorgio Scaramuzzino cerca di rispondere a una problematica sempre più attuale: accettare chi è diverso da noi per lingua, religione, abitudini culturali e sociali. E lo fa con lo spettacolo “Una bella differenza”, di cui è interprete e regista, produzione del Teatro dell'Archivolto in scena al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza venerdì 4 marzo con doppia recita alle ore 9 e alle ore 10.45 nell’ambito della XXXVI Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, con la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Scaramuzzino parte dall’attenta analisi di Marco Aime, fine e curioso antropologo, autore di “Una bella differenza. Alla scoperta delle diversità del mondo” (Einaudi 2009). Nasce così questo monologo che attraverso storie di paesi vicini e lontani vuole far comprendere ed accettare l’importanza delle differenze di qualunque tipo. Un percorso di conoscenza e di informazione sulla diversità dedicato ai ragazzi. Docente di Antropologia culturale all’Università di Genova, Marco Aime oltre a “Una bella differenza” ha pubblicato numerosi libri tra i quali “Eccessi di culture” (Einaudi 2004), “Il primo libro di antropologia” (Einaudi 2008), “Il lato selvatico del tempo” (Ponte alle grazie 2008).
Giorgio Scaramuzzino utilizza la modalità della conferenza-spettacolo, che permette all’attore di avere una forte complicità con il pubblico. Infatti l’attore nel corso della rappresentazione scende tra gli spettatori, coinvolgendoli e cercando di creare un momento teatrale che vede i ragazzi in sala come protagonisti attivi.
Le tematiche sono attuali e urgenti: le differenze umane viste oggettivamente da un punto di vista antropologico.
Si cercherà di comprendere che le differenze, di qualsiasi genere e sorta, sono in realtà piccole differenze, e che hanno un’origine comune, come del resto è unica la radice della nascita dell’essere umano. Differenze fisiche, politiche, religiose. Nello spettacolo si cercherà il perché di queste differenze, con l’obiettivo della piena accettazione e della constatazione che esse sono in realtà le facce della stessa medaglia.
L’antropologia ci aiuta a trattare questo argomento con obiettività, senza mai prevaricare in campi che sono condizionati da visioni distorte e partigiane. In questo senso lo spettatore può riconoscersi e riconoscere nell’altro, nel diverso, quei particolari umani che possono aiutarlo nell’accettarsi e nell’accettare.
In un mondo dove l’altro ci appare sempre diverso è necessario imprimere con forza un’educazione alla tolleranza e alla fiducia. Sconfiggere le paure innate e legittime, favorisce una più dolce integrazione. Ormai nella nostra società, e perciò nelle nostre scuole dobbiamo quotidianamente confrontarci con queste problematiche. Il teatro può essere uno strumento, divertente e ludico, che aiuta l’educare, apre a nuove riflessioni e alimenta il dialogo. Queste le nostre aspirazioni e pensiamo anche quelle dell’autore del testo di riferimento, una società diversa e perciò bella, un movimento di uomini e di idee diverse e perciò belle.
“Ma che bella differenza” è il secondo di tre spettacoli che Il Teatro dell'Archivolto con Giorgio Scaramuzzino presenta a Piacenza nell'ambito della stagione 2015/2016: gli altri due sono “(Non) voglio andare a scuola” (3 marzo, per i ragazzi dagli 8 ai 13 anni) e “L’Armandone della Pimpa” (7, 8 e 9 marzo, per i piccoli dai 3 ai 7 anni).
pubblico: da 9 a 13 anni
conferenza/spettacolo
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3/3/2016 - ore 9 e ore 10.45 - Teatro Comunale Filodrammatici

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(NON) VOGLIO ANDARE A SCUOLA! Ovvero stai attento agli elefanti!36° Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco”Teatro dell’Archivolto
(NON) VOGLIO ANDARE A SCUOLA!
ovvero stai attento agli elefanti!
di e con Giorgio Scaramuzzino
in voce Lisa Galantini, Fabrizio Matteini
in video Samuele Ancona, Simone Ancona, Chiara De Rimini, Cecilia Fontana, Laura Lerza,
Francesco Mazzei, Bartolomeo Pasero, Giuseppe Tulumello
grafica Alex Raso - riprese video Simone Felici
coordinamento tecnico Andrea Torazza - assistente alla regia Laura Testa
Atteso ritorno di Giorgio Scaramuzzino a Piacenza per le scuole. Dal 3 al 9 marzo sarà infatti ospite di Teatro Gioco Vita e al Teatro Comunale Filodrammatici presenterà tre spettacoli del Teatro dell’Archivolto per gli studenti di diverse fasce di età. Si inizia con “(Non) voglio andare a scuola” - ovvero stai attento agli elefanti! giovedì 3 marzo con doppia recita alle ore 9 e alle ore 10.45 nell’ambito della XXXVI Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, con la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Attraverso le storie di bambini che compiono grandi sacrifici pur di andare a scuola, questo nuovo spettacolo rende omaggio alla scuola pubblica, troppo spesso bistrattata, prezioso mezzo di riscatto per molti.
Jackson ha 10 anni e vive in Kenya, quando parte da casa all’alba suo padre gli raccomanda: “Stai attento agli elefanti!”. In effetti per andare a scuola deve percorrere 15 chilometri attraverso la savana per raggiungere i sui compagni di classe e non è una passeggiata. Viki è un bambino albanese che vive in Italia nella periferia di una grande metropoli, lui ha due paia di scarpe per poter andare a scuola, uno per attraversare la campagna fangosa e l’altro per la città. Xiao Qiang è un dodicenne che vive nella Cina meridionale. In verità lui non fa un passo per andare a scuola, è disabile e non può camminare, suo padre lo porta a scuola dentro ad una cesta tutte le mattine per 29 chilometri.
«Storie come queste - spiega Giorgio Scaramuzzino, autore e interprete dello spettacolo - ce ne sono molte anche vicinissime a noi. Spesso non ci accorgiamo quanto sia importante per molti andare a scuola, riscattarsi da una situazione sociale precaria se non catastrofica. La Scuola Pubblica è un rifugio, un trampolino, una scommessa, per tutti. Per questo va tutelata e sostenuta. Per questi e per molti altri motivi si merita il nostro omaggio teatrale».
Dopo “(Non) voglio andare a scuola”, proposto ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni (scuole primarie e secondarie di 1° grado), Scaramuzzino sarà protagonista di “Ma che bella differenza” (4 marzo, per i ragazzi dai 9 ai 13 anni) e del nuovo spettacolo del Teatro dell’Archivolto per i più piccoli “L’Armandone della Pimpa” (7, 8 e 9 marzo, per le scuole dell’infanzia e le prime due classi delle primarie).
pubblico: da 8 a 13 anni
conferenza/spettacolo
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1/3/2016 - ore 21:00 - Teatro Municipale

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ENEIDE di KRYPTON, un nuovo cantoStagione di Prosa “Tre per Te”Teatro Studio Krypton
ENEIDE di KRYPTON
un nuovo canto
scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio
musiche Litfiba - Beau Geste
con l’azione di Martina Belloni, Giorgio Coppone, Marta Tabacco
voce off Ginevra Di Marco
“Eneide di Krypton - un nuovo canto” ritorna a calcare le scene italiane portando con sé l’esperienza ultratrentennale di uno spettacolo che ha caratterizzato il teatro italiano contemporaneo. E fa tappa al Teatro Municipale di Piacenza martedì 1 marzo alle ore 21 nel cartellone Altri Percosi della Stagione “Tre per Te” organizzata da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio, con le musiche di Litfiba - Beau Geste, l’azione di Martina Belloni, Giorgio Coppone, Marta Tabacco e la voce off di Ginevra Di Marco, il nuovo allestimento riprende in una forma rinnovata quello che ormai più di trent’anni fa fu un vero e proprio cult della ricerca teatrale.
Quella forte intuizione nel dar corpo alla nuova spettacolarità attraverso il mito, ritrova oggi, oltre all’interpretazione di Giancarlo Cauteruccio, l’importante composizione musicale dei Litfiba - Beau Geste. Uno spettacolo che si arricchisce dell’esperienza maturata dagli artisti, del mutato punto di vista, delle nuove possibilità tecnologiche e non ultimo di un senso critico verso i linguaggi e verso il sistema delle arti sceniche.
In questo allestimento l’energia creativa ed espressiva che dall’opera virgiliana discende di nuovo sui suoi cantori contemporanei, apre ancora una volta un nuovo orizzonte percettivo. Quel che fu raccontato solo con la musica nella prima edizione, viene oggi interpretato come testimonianza viva del testo virgiliano per conferirgli una nuova vibrazione: la voce e il corpo di Cauteruccio e la musica dei Litfiba - Beau Geste si combinano in un’azione fisica, sonora e visiva di forte coinvolgimento.
La nuova “Eneide di Krypton” è un racconto fortemente contemporaneo che si misura con il tempo presente e si spinge in avanti a indagare nuovi territori scenici, senza però tradire l’essenza dei brani storici, presenti e sedimentati anche nella memoria degli spettatori.
Una vera e propria scossa di suono, voce e luce. L’impianto scenico è completamente ridisegnato: le multivisioni delle origini (oggi definibili archeologia elettronica) diventano scenari dinamici, digitali e interattivi, come manovrati dall’azione del regista in scena, che offre la voce a brani del poema, insieme all’azione dei corpi dei tre performer: Martina Belloni, Giorgio Coppone e Marta Tabacco. Un’antica imbarcazione sullo sfondo, immaginata con enormi woofer intesi come bocche di un coro tragico, guida l’evoluzione scenica dello spettacolo.
Il nuovo lavoro musicale rivitalizza i suoni e i temi dell’opera attraverso le nuove possibilità espressive e timbriche della più recente elettronica. Il personaggio di Lavinia, significativamente silenzioso nel poema di Virgilio, e quello di Didone, qui vengono svelati dalla bellissima voce di Ginevra Di Marco.
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1/3/2016 - ore 10:00 - Teatro Comunale Filodrammatici

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IL CAVALIERE INESISTENTE36° Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco”Teatro Gioco Vita
IL CAVALIERE INESISTENTE
di Italo Calvino
con Valeria Barreca, Tiziano Ferrari - voce registrata Mariangela Granelli
drammaturgia Cristina Grazioli, Fabrizio Montecchi
regia e scene Fabrizio Montecchi
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche Alessandro Nidi
costumi Tania Fedeli
luci Davide Rigodanza
Per la stagione teatrale 2015/2016 è l’ultima occasione di vedere a Piacenza “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino, l’ultima produzione di Teatro Gioco Vita che ha debuttato nell’ottobre scorso in occasione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”. Lo spettacolo, con la regia e le scene di Fabrizio Montecchi, è in programma al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza martedì 1 marzo alle ore 10, nell’ambito della XXXVI Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, con la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Il cavaliere inesistente” è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 1° grado e delle superiori. La drammaturgia è di Cristina Grazioli e Fabrizio Montecchi, i disegni e le sagome sono di Nicoletta Garioni, le musiche di Alessandro Nidi, i costumi di Tania Fedeli. In scena Valeria Barreca e Tiziano Ferrari. Lo spettacolo è coprodotto da Teatro Gioco Vita con il Festival “L’altra scena” e EPCC - Théâtre de Bourg-en-Bresse, scène conventionnée, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Ne “Il cavaliere inesistente” l’epoca di Carlo Magno e dei Paladini e la giostra di avventure, inseguimenti e battaglie, sono un pretesto per parlarci di noi e del nostro difficile rapporto con la realtà. Calvino affronta, con grande profondità e ricchezza di sfumature, e allo stesso tempo con leggerezza e ironia, il tema dell’identità nell’uomo contemporaneo. Un’identità che appare scissa, o addirittura in alcuni casi inesistente, e propone diversi modi di “essere”, di “stare” al mondo come individui.
Questi temi sono subito evidenti nella figura di Agilulfo, il cavaliere che sotto le placche della propria armatura semplicemente non esiste, nonostante sia convinto del contrario, e nel personaggio di Gurdulù che, pur essendo di carne, ignora del tutto la propria esistenza e si tramuta negli oggetti, negli animali e negli uomini che incontra.
Tra questi due estremi stanno tutti quelli che lottano continuamente in bilico tra una condizione d’esistenza e d’inesistenza. Rambaldo, giovane combattente che vuole vendicare la morte del padre e “cerca le prove d’esserci” nell’azione. Torrismondo, l’altro giovane guerriero, che ricerca l’esserci “in qualcos’altro che se stesso, da quel che c’era prima di lui, il tutto da cui s’è staccato”. Bradamante, donna guerriera, innamorata di Agilulfo, ma anche narratrice occulta della storia nelle vesti di Suor Teodora, che ricerca le prove della sua esistenza nell’amore e nella guerra.
Nel linguaggio scenico di Teatro Gioco Vita la presenza immateriale e incorporea dell’ombra si fonde con la presenza materiale e corporea dell’attore. Queste due qualità di presenza scenica, nelle loro tante possibilità combinatorie, si prestano a tradurre i diversi piani dell’ “essere” presenti in questo classico della letteratura del Novecento.
“Il cavaliere inesistente”, oltre che a tutto il pubblico nel cartellone del Festival “L’altra scena”, è già stato presentato con successo per le scuole nella rassegna “Salt’in Banco” alla fine dello scorso mese di ottobre e successivamente in gennaio e febbraio, allo scopo di soddisfare le numerose richieste di adesione.
Collateralmente alla visione dello spettacolo, Teatro Gioco Vita ha proposto alle classi interessate il progetto formativo “C’è un cavaliere in scena”, che ha visto impegnato il regista Fabrizio Montecchi in una serie di incontri con gli studenti dedicati all’analisi delle scelte drammaturgiche, registiche e sceniche in rapporto alla scrittura di Calvino.
pubblico: per tutti, da 10 anni
teatro d’ombre e teatro d’attore
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28/2/2016 - ore 18:30 (in abbonamento) - Piacenza - Salone degli Arazzi c/o Galleria Alberoni, via Emilia Parmense n. 77

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FABRIZIO BOSSO QUARTET & PAOLO SILVESTRI ENSEMBLE Piacenza Jazz Fest | Cartellone PrincipaleFabrizio Bosso (tromba e flicorno)
Julian Oliver Mazzariello (pianoforte)
Luca Alemanno (contrabbasso)
Nicola Angelucci (batteria)
Paolo Silvestri (direzione e arrangiamenti)
Giorgio Caselli e Samuele Garofoli (trombe)
Massimo Morganti (trombone)
Simone La Maida (sax alto)
Filippo Sebastianelli (sax tenore)
Marco Postacchini (sax baritono)
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