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4/11/2018 - ore 16:00 - Piacenza - Basilica di S. Teresa

KRZYSZTOF OSTROWSKI - organo (Polonia)

KRZYSZTOF OSTROWSKI - organo (Polonia)

50a Settimana Organistica Internazionale, sesto concerto

50^ Settimana Organistica Internazionale 2018
21^ Rassegna Contemporanea "Giuseppe Zanaboni"
65^ EDIZIONE ORGANISTICA CURATA DAL GRUPPO CIAMPI (1953-2018)



Interpreta composizioni di:
J. Guy Ropartz, L. Vierne, Improvvisazione

Krzysztof Ostrowski, si laurea nel 1990 presso l'Accademia Musicale Stanislaw Moniuszko di Gdansk con lode.
Ha ampliato la sua esperienza musicale a livello internazionale con Guy Bovet, Milan Slechta, Lionel Rogg, Hans Haselböck.
Come artista freelance ho tenuto concerti in molti paesi europei come ad esempio Belgio, Paesi Bassi, Austria, Germania, Italia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Lussemburgo, Svizzera, ecc.
Ha avuto un piacere particolare a partecipare a diversi “esperimenti musicali”, ad esempio organo e improvvisazione con un determinato tema, collegando varie forme di arte attraverso la musica dal vivo (ballo, pittura, luce), o improvvisare durante la proiezione di film muti.
Oltre a fare concerti, ha dedicato il suo tempo alla creazione di musica per la radio e alla registrazione di CD musicali.
Ha inoltre avuto l'opportunità di insegnare improvvisazione presso seminari di musica in tutta Europa.
Ha partecipato ai seguenti festival internazionali


  • Orgelkonzerte, Hohen Dom zu Passau

  • Orgelkonzerte, Gewandhaus zu Leipzig

  • Niedersächsische Musiktage

  • Internationale Orgelwoche Baden-Baden

  • Internationales Orgelfestival Gent (Belgio)

  • Orgelkonzerte in der Kathedrale Brugge (Belgio)

  • Internationale Orgeltage Iserlohn

  • Internationale Orgelkonzerte Bonn-Beul

  • Schleswiger Domkonzerte

  • Festival d'Improvvisazione di Lausanne (Svizzera)

  • Concerti per il nuovo organo - S. Eustorgio - Arcore (Italia)

  • Festival Organistico Internazionale - "Città di Bergamo" (Italia)

  • "Settimana organistica internazionale" - Piacenza (Italia)

  • Frankfurter Festtage der Musik

  • Urkukonsertti Kallion Kirkossa (Finlandia)

  • Musica Sacra - Festival Maastricht (Paesi Bassi)

  • Concentus Moraviae - Festival Internazionale di Musica di 13 Comuni

  • Orgelkonzerte, Münchner Dom

  • Orgelkonzerte in der Klosterkirche Einsiedeln (Svizzera)

  • St. Galler Domkonzerte (Svizzera)

  • FIMOD - Festival d'Orgue di Dudelange (Lussemburgo)

  • Höchster Orgelsommer (Francoforte sul Meno)

  • Orgelkonzerte, Berliner Dom

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28/10/2018 - dalle ore 9:30 - Piacenza Expo

Alimentazione e Salute

Alimentazione e Salute

Sulla tavola dei piacentini i segreti per una vita sana

Moderatore: Gaetano Rizzuto (ex direttore di Libertà)

ore 9.30 LA PREVENZIONE A TAVOLA
Fabio Fornari (Gastroenterologo)

ore 10.00 CELIACHIA E RISTORAZIONE GLUTEN-FREE 2018
Dario Conte (Professore presso l’Università degli studi di Milano)

ore 10.30 LA TRADIZIONE CULINARIA PIACENTINA FRA STORIA E GASTRONOMIA
Giorgio Lambri (Giornalista)

ore 11.00 IL VINO SULLA NOSTRA TAVOLA: Come sono cambiati i consumi
Stefano Poni, Luigi Bavaresco
(Professori presso l’Università Cattolica di Piacenza)

ore 11.30 CUCINARE I PIATTI DELLA TAVOLA PIACENTINA: I cuochi di domani e i grandi chef piacentini
Bacci Claudia, Candini Diego, Franzoso Lisa, Marosi Fabio, Ettore Ferri e Isa Mazzocchi

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28/10/2018 - ore 16:00 - Piacenza, Basilica di S. Giovanni in Canale

ÉTIENNE WALHAIN - organo (Belgio)

ÉTIENNE WALHAIN - organo (Belgio)

FINESTRA GIOVANI | 50a Settimana Organistica Internazionale, quinto concerto

50^ Settimana Organistica Internazionale 2018
21^ Rassegna Contemporanea "Giuseppe Zanaboni"
65^ EDIZIONE ORGANISTICA CURATA DAL GRUPPO CIAMPI (1953-2018)


Interpreta composizioni di:
J. S. Bach, W. A. Mozart, J. Pachelbel, J. P. Sweelinck, D. Scarlatti, E. Walhain

Etienne Walhain – Nato in Belgio nel 1980, è organista titolare dei grandi Organi Ducroquet della Cattedrale Notre-Dame di Tornai (Belgio).
Si è formato in molteplici conservatori, principalmente presso il Conservatoire Royale de Musique de Mons dove ha ottenuto numerosi primi premi: armonia, musica da camera, analisi musicale e organo. Da ricordare anche il primo premio d'organo al Conservatoire de Cambrai (Francia).
Ha successivamente studiato con Louis Robilliard al Conservatoire National de Région de Lyon, dove ha ottenuto il primo premio di perfezionamento con la più grande distinzione e le felicitazioni della Giuria.
Ha inoltre ottenuto il primo premio d'organista-concertista nella classe di Jean-Jacques Kasel al Conservatoire Supérieur de Musique de Luxembourg.
Da molti anni Etienne Walhain lavora con il Maestro Jean Guillou.
Il suo pensiero musicale si fonda su una dialettica di fusione tra l'organo e il mondo teatrale. In effetti, ciascun “personaggio” musicale è tradotto da un leitmotiv scenico. L'organo-orchestra è dunque una risorsa infinita di caratteristiche e di atmosfera tanto sibilline quanto euforiche, sia candide che inquietanti, il tutto in un unico disegno di chiarezza, di messa in scena teatrale e orchestrale.
Attualmente Etienne Walhain prosegue una prestigiosa carriera concertistica che lo porta ad esibirsi frequentemente in Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, ecc.
Nel 2005 è stato invitato per una tournée di concerti negli Stati Uniti (New-York, Boston e Philadelphia) e nel 2006 per una seconda tournée in California ed in Virginia.
Su invito di Jean Guillou nel 2006 ha anche suonato presso il Festival International d'Orgue de Saint Eustache a Parigi.

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19/10/2018 - ore 20:30 - Sala dei Teatini, Piacenza

OGVE - Orchestra Giovanile della Via Emilia

OGVE - Orchestra Giovanile della Via Emilia

Studenti delle classi di canto del conservatorio Nicolini

Antonio De Lorenzi
Direttore

PROGRAMMA
Giacomo Biagi | Aleph (brano vincitore del concorso di composizione OGVE)
Wolfgang Amadeus Mozart
da Le nozze di Figaro Overture
da Don Giovanni « Madamina, il catalogo è questo» Sang Yong Hwang baritono
da Le nozze di Figaro «Voi che sapete» Paola Lo Curto mezzosoprano

Gioachino Rossini da L’Italiana in Algeri «Ai capricci della sorte»
Sang Yong Hwang baritono, Paola Lo Curto mezzosoprano

Gaetano Donizetti da L’elisir d’amore «Esulti pur la barbara»
Andrea Galli tenore, Erika Suyama soprano

Giuseppe Verdi Nabucco Sinfonia

Vincenzo Bellini da Norma «Casta Diva» Saenara Jeong soprano

Gaetano Donizetti da La Fille Du Regiment «Ah Mes Amis» Kim Dae Hwi tenore

Giuseppe Verdi da Rigoletto «Bella figlia dell’amore»
Andrea Galli tenore, Suna Lee soprano, Paola Lo Curto mezzosoprano, Sang Yong Hwang baritono

Gioachino Rossini La Gazza Ladra Sinfonia
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ALLEGRO CON BRIO
Concerti aperti alla città

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19/10/2018 - ore 21:00 - Teatro Filodrammatici

STABAT MATER

STABAT MATER

L'Altra scena - FESTIVAL di TEATRO CONTEMPORANEO | 8a Edizione, ottobre 2018

Lo Stabat Mater è una preghiera del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. Tarantino ne prende a prestito il nome, la figura della Madre e la tematica del dolore. L’autore rende attuale una figura come la Madre del Cristo facendone una sorta di Madonna dei bassifondi: Maria Croce, la protagonista, è una ragazza-madre ex prostituta.

Direi che è proprio il linguaggio o, meglio, questa sua singolare rottamazione, una delle ossessioni e cifre stilistiche di Antonio Tarantino (che è poi stata la fascinazione primaria nel voler mettere in scena questo testo). È il linguaggio di quella marginalità suburbana, dannata, condannata e dimenticata dalla Storia. È la lingua degli ultimi, dei reietti, degli emarginati, degli scarti e detriti della cosiddetta modernità, che non possiedono neanche più una lingua propria (dunque una propria identità) e approdano a una strana, musicalissima e teatralissima pastura linguistica, dove si mescolano il proprio dialetto d’origine (Maria Croce è un’immigrata da un Sud Italia non ben identificato) col dialetto, gli intercalari e le abitudini gergali di una Torino periferica e degradata che Tarantino sa “dipingere” (pittore, prima di diventare drammaturgo) con grande maestria. (...) La regia di questo Stabat Mater si spinge a ridisegnare criticamente una contemporanea commedia all’italiana, dove emergono senza mai imitarli i volti di alcune grandi interpreti femminili che hanno lasciato un segno indelebile nel nostro immaginario collettivo e che hanno reso grande quella fortunata stagione del nostro cinema. (...) Il teatro di Tarantino necessita di attori fuoriclasse, impegnati come sono a rendere carne e sangue e tradurre in ricercata concretezza e semplicità una scrittura così impervia e funambolica, volutamente priva di punteggiatura e didascalie. Quegli attori speciali che ti fanno ridere mentre stai piangendo, e viceversa.
Giuseppe Marini

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